Platino alle stelle: il metallo più costoso del mondo ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 23 anni, spinto da acquisti speculativi generati dall’incertezza sui futuri livelli di produzione. Al fixing di mercoledi’ quotava 732 dollari l’oncia, dopo aver toccato il giorno prima la punta massima di 730 dollari.
Il prezzo, che negli ultimi 12 mesi è avanzato del 30%, è pari a quasi il doppio quello dell’oro (376,45 dollari l’oncia). La domanda, secondo il Financial Times, è forte sia dal settore delle gioiellerie sia dall’industria automobilistica, che utilizza il platino per le marmitte catalitiche necessarie a ridurre le emissioni nocive delle auto.
Ma la recente impennata dei prezzi va attribuita al gruppo sud africano Anglo Platinum, il maggiore produttore del mondo, che venerdì scorso ha annunciato che il mese prossimo indicherà i suoi piani di espansione della produzione. Gli investitori hanno interpretato l’annuncio come un velato avvertimento che Anglo Platinum (controllato da Anglo American, uno dei maggiori gruppi minerari del mondo) intende frenare il ritmo di espansione della produzione fino al 2006, perché il forte apprezzamento del rand sudafricano nei confronti del dollaro non renderebbe redditizie alcune delle nuove miniere.
Il platino è estratto soltanto in poche aere del mondo, tra cui il Sud Africa e la Russia, e la produzione annuale ammonta ad un controvalore di soli 5 miliardi di dollari. La domanda di platino ha superato l’offerta negli ultimi 4 anni, esaurendo gli stoccaggi globali detenuti soprattutto da grandi utenti industriali come General Motors e Ford.
Inparticolare, dalla metà degli anni ’90, la domanda di platino proveniente dalla Cina ha subito un forte incremento, fino a rappresentare un quarto di quella globale. Secondo il Financial Times, un impatto decisivo sulla domanda, che anche quest’anno dovrebbe superare l’offerta di circa il 7%, dovrebbero averlo le decisioni delle case automobilistiche mondiali.
Nei prossimi sei mesi, l’industria automobilistica dovrà decidere sulle nuove tecnologie necessarie ad adeguarsi agli obiettivi di riduzione delle emissioni nocive, nell’arco dei prossimi quattro anni. Il platino ha raggiunto il massimo storico il 5 marzo 1980, quotando 1.048,20 dollari l’oncia, cioé oltre il 40% in più rispetto ai livelli attuali (all’epoca, rileva l’FT, i dati diproduzione erano tenuti segreti sia dalla ex -Unione sovietica, sia dal Sud Africa).