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Pimco è arrabbiata: il piano Fed “non è amico dei bond”

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(WSI) –Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva, a fronte di un calo dei listini azionari. Il parlamento portoghese ieri ha dato il via libera alla finanziaria del 2011. Le misure sono state votate solo dal partito socialista al governo e sono passate grazie all’astensione concordata del partito d’opposizione. Ora toccherà alle commissioni parlamentari analizzare il testo con voto finale il 26 novembre. Oggi sono attese le riunioni di Bce e BoE.

Per la BoE non sono attesi cambiamenti ai tassi ed all’ammontare di bond da acquistare sebbene il dibattito su quest’ultimo tema potrebbe rivelarsi piuttosto animato. Analogamente per la Bce i tassi dovrebbero rimanere fermi all’1%, mentre per quanto riguarda decisioni sulla rimozione delle misure non convenzionali, potrebbero essere rinviate all’incontro del 2 dicembre. Sul fronte aste oggi la Francia emetterà titoli fino a 9 Mld, la Spagna 3-4 Mld€ del nuovo titolo a cinque anni.

Negli Usa la tanto attesa riunione della Fed si è risolta con l’annuncio di un piano di acquisto di Treasury da 600Mld$ entro fine giugno 2011, concentrato soprattutto sul comparto 5-10 anni, con un ammontare molto contenuto (4%) destinato alla parte a lunghissimo termine. La mossa della Fed si è così collocata sostanzialmente in linea con le attese di mercato, disattendendo l’ipotesi di un approccio più graduale.

La Fed di New York ha stimato che, considerando l’ammontare di flussi derivanti dalle scadenze di agenzie, il totale degli acquisti destinati ai Treasury sarà pari a circa 900Mld$ entro la metà del 2011, pari ad un ammontare medio mensile di circa 110Mld$. Il QE2 pertanto presenta come nota distintiva rispetto al QE1 il fatto che sarà indirizzato solo ai Treasury, coprendo di fatto l’intero ammontare stimato di emissioni del Tesoro Usa nell’arco temporale in cui verrà implementato.

Alla luce dei dettagli del piano si comprende la reazione dei mercati: marcato calo del tasso quinquennale (da 1,15% a 1,10%) a fronte di un andamento opposto sul comparto a 30 anni ( da 3,93% a 4,04%). Nel comunicato successivo al Fomc la Fed ha motivato la manovra con l’elevato tasso di disoccupazione che sta comportando un notevole sotto utilizzo delle risorse.

In un articolo pubblicato poco dopo il Fomc sul Washington Post a firma diretta di Bernanke, il capo della Fed ha esplicitato i rischi deflattivi dichiarando che in casi estremi “la bassa inflazione può tramutarsi in deflazione, che può contribuire a lunghi periodi di stagnazione economica”. Lo stesso Bernanke ha confutato le critiche al piano relative ai potenziali rischi inflattivi affermando che il primo piano già implementato non ha dato segnali in tal senso.

In ogni caso la Fed avrebbe in mano gli strumenti necessari per rimuovere la manovra in tempo. Per la sesta volta consecutiva l’unico membro dissenziente è stato Hoenig. Molto dura è stata la critica di diversi gestori di Pimco incentrate soprattutto sui rischi inflattivi al punto da portare Bill Gross a definire il piano Fed “non amico dei bond”.

Da considerare infine che la Fed si è riservata la possibilità di rivedere il piano in corso d’opera in base alle informazioni aggiuntive che arriveranno. Alcuni analisti (ad es. Goldman Sachs) arrivano a stimare che l’importo finale del piano potrebbe arrivare fino a 2000Mld$.

Da questo momento in poi l’attenzione degli operatori si sposterà più sull’agenda politica (in particolare il rinnovo dei tagli fiscali dell’amministrazione Bush) e sui dati macro, a partire da quelli sul mercato del lavoro di domani.

Valute: dollaro in deprezzamento vs euro dopo l’annuncio del piano Fed, sull’attesa che l’enorme mole di dollari che verrà immessa nel sistema porterà ad un ulteriore deprezzamento del biglietto verde. Si tratta di un esito voluto dalla Fed per inflazionare il sistema mediante principalmente il conseguente potenziale rialzo delle materie prime, fugando i rischi deflattivi.

Nel breve il primo livello di resistenza si colloca 1,4265. Se Trichet non fornirà oggi indicazioni aggiuntive sul timing dell’exit strategy, l’obiettivo successivo si colloca a 1,4375. Lo yen continua a restare stabile vs dollaro, con il cross che si muove tra il supporto 80 e la resistenza 82. Verso euro il cross ha superato la resistenza 113,30. Adesso l’area di resistenza significativa passa intorno a 115,40-115,70.

Materie Prime: all’interno dell’indice GSCI il miglior comparto è stato quello energetico. Il greggio Wti (+1%) ha proseguito la fase di rialzo con le quotazioni salite ai massimi da 6 mesi. Giornata negativa per i metalli industriali guidati dal piombo (-2,2%). In calo anche i preziosi con argento (-1,6%) ed oro (-1,4%). Tra gli agricoli in rialzo il mais (+0,9%), in calo il caffè (-1,6%). Nuovo record del cotone (+0,9%).

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