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Pimco: Spagna è un cancro, non fidarsi delle sue aste

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New York – Bill Gross, co-fondatore e direttore degli investimenti di Pimco, fondo obbligazionario numero uno al mondo, ammette di non fidarsi per niente dell’asta spagnola che domani avrà per oggetto titoli a due e 10 anni.

Il motivo dello scetticismo? Semplice: si tratta di un mercato controllato in via artificiale. Per via artificiale Gross intende un mercato in cui il valore dei titoli di stato è stato fatto lievitare nei mesi precedenti dagli acquisti sugli stessi avvenuti da parte degli istituti di credito, che hanno ricevuto lauti finanziamenti con la liquidità attinta alla Bce. In una intervista rilasciata al programma televisivo di Cnbc Squawk on the Street, Gross sottolinea che l’asta “è (dunque) semplicemente una funzione delle banche spagnole”.

Questo “non significa che gli investitori privati non acquisterebbero bond spagnoli, ma il punto è che i titoli offerti dalle banche spagnole sono una funzione dell’economia”. Che, come sanno tutti, va decisamente male.

Lo scenario, inoltre, sta cambiando. Secondo Gross “la Bce sta diventando più tedesca” e meno orientata a focalizzarsi sui problemi del sud Europa. In generale, l’istituto di Francorforte sta ha “mostrato di non voler continuare ad acquistare i debiti sovrani”, in particolare del paese iberico. “Non hanno effettuato acquisti per un mese”.
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Così come affermato in un recente tweet, Gross ha paragonato la Spagna a un tumore, aggiungendo che “quando si arriva a un problema che ha la dimensione di un tumore, questo anche se non necessariamente maligno, può impedire lo svolgimento di altri organi”.

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