Il Dipartimento del Commercio Usa ha comunicato che la crescita del prodotto interno lordo degli Stati Uniti e’ salita al record assoluto dal 1969, metendo a segno +6,9% nel quarto trimestre del 1999. Una forte revisione al rialzo rispetto alla stima del 5,8% gia’ annunciata. Un’economia fortissima, ma l’inflazione rimane fredda.
Dopo la revisione, il Gdp per il 1999 e’ cresciuto del 4,1% ma e’ rimasto comunque sotto il +4,3% del 1998.
Spinto in su dalla forte spesa per consumi degli americani e dalle spese della pubblica amministrazione, il dato economico secondo gli analisti non dovrebbe pero’ provocare scossoni a Wall Street. Soprattutto perche’ questi dati ormai sono vecchi e sul mercato finanziario si valutano di piu’ i dati del primo trimestre 2000, piuttosto che quelli dell’ultimo trimestre del 1999.
Detto questo e’ ovvio che il Chairman della Fed Alan Greenspan aumentera’ in ogni caso in via incrementale nei prossimi mesi pewrche’ e’ preoccupato per il cosidetto ”effetto ricchezza”. La mossa si concretizzera’ in un aumento dello 0,25% il prossimo 21 marzo.
L’indice dei prezzi al consumo soppesato a catena (chain-weighted price index) per le spese personali di consumo, che ha rimpiazzato nelel griglie della Fed il Consumer Price Index come misura dell’inflazione, e’ salito del 2,5% nel quarto trimestre 1999 e dell’1,8% nel terzo. Escludendo alimentari e energia il PCE e’ salito del 2,0% nel quarto trimestre, in salita rispetto al +1,2% del terzo.