(Teleborsa) – L’agricoltura è l’unico settore a far registrare nel secondo trimestre un calo del valore aggiunto che pero’ potrebbe tornare a crescere nella seconda metà dell’anno per effetto dell’inversione di rotta dei prezzi agricoli che tornano a crescere facendo segnare un aumento del 9 per cento a luglio su base annua, dopo aver raggiunto livelli insostenibili per le imprese agricole. E’ quanto sottolinea la Coldiretti, in occasione della diffusione dei dati sul Pil dell’Istat relativi al secondo trimestre del 2010. A luglio rispetto allo scorso anno – precisa la Coldiretti – si segnala secondo l’Ismea un aumento del 12 per cento nelle coltivazioni che riguarda tutte le produzioni ad eccezione dei cereali che si riducono del 1 per cento e delle colture industriali che perdono il 7 per cento. Per gli allevamenti – continua la Coldiretti – l’aumento è stato del 6 per cento con incrementi maggiori per i lattiero caseari mentre i suini cedono il 3 per cento come i bovini e bufalini. Si tratta, se sarà confermato di un trend positivo per contrastare il rischio di abbandono delle campagne provocato dalle inefficienze e dalle speculazioni lungo la filiera agroalimentare con pochi centesimi pagati agli agricoltori nei campi che diventano euro al consumo e con il risultato di un aumento della forbice nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale – spiega la Coldiretti – i prezzi degli alimenti moltiplicano oggi in media cinque volte. La Coldiretti sta promuovendo un progetto per una filiera agricola tutta italiana con l’obiettivo di tagliare le intermediazioni e arrivare ad offrire in Italia e all’estero prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo attraverso la rete di Consorzi Agrari delle cooperative e delle imprese agricole.
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