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Piigs: più fiducia su Madrid, i bond usati come collaterali dalle banche

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(WSI) –Tassi di interesse: in area Euro lieve rialzo dei tassi di mercato in un contesto di borse europee positive. Lo spread sul 2-10 anni è rimasto in prossimità dei 155pb. Prosegue invece il calo del tasso a 30 anni, sceso sotto il 2,64%.

Tale andamento potrebbe essere spiegato anche da fattori diversi rispetto agli altri tratti di curva, quali maggiori esigenze di copertura dei minimi garantiti da parte delle compagnie assicurative europee. Andamento misto per gli spread dei titoli periferici vs Germania, con spread che comunque non si sono molto distanziati dai livelli della giornata precedente.

Ft segnala che questa settimana le banche internazionali hanno utilizzato un ammontare record di bond spagnoli come collaterale per ottenere finanziamenti sui mercati. Si tratterebbe di un segnale di maggiore fiducia nella solvibilità di Madrid da parte delle istituzioni finanziarie europee, grazie anche all’adozione di una clearing house (LCH) da inizio agosto.

Scende ai minimi da marzo la fiducia dei consumatori italiani, con una penalizzazione sia della componente corrente che di quella prospettica. Oltre le attese l’esito dell’asta irlandese sui bills, che ha così superato il test all’indomani del taglio del rating. La domanda è stata infatti molto superiore all’offerta ed il rendimento offerto è stato inferiore alla precedente.

Sul fronte macro segnaliamo il dato preliminare relativo all’inflazione tedesca di agosto, attesa in lieve rallentamento su base tendenziale. Negli Usa tassi di mercato in calo sulla parte a lungo e lunghissimo termine, comportando un ulteriore appiattimento della curva che sul comparto 2-10 anni si è posizionata al di sotto dei 200pb, per la prima volta dall’aprile 2009.

Gli operatori sono focalizzati sulla possibilità di un sensibile rallentamento dell’economia Usa che potrebbe essere già certificato dalla seconda lettura dei dati del Pil del secondo trimestre, in pubblicazione oggi. Verosimilmente, più ancora del Pil, il vero mover di oggi potrebbe essere rappresentato dall’atteso discorso di Bernanke, chiamato a formulare ipotesi di ulteriori manovre della Fed in previsione di uno scenario disinflattivo/deflattivo.

I report di diversi analisti rispolverano oggi il contenuto del discorso di Bernanke del novembre 2002 (quando all’epoca l’attuale governatore era stato da poco nominato membro della Fed) dal titolo “Deflazione: assicurarsi che non si manifesti qui”. In quel discorso Bernanke metteva nero su bianco le strategie da seguire per prevenire e/o combattere la deflazione, molte delle quali simili a quelle seguite in passato dalla BoJ.

In estrema sintesi Bernanke proponeva: 1) esplicitare un impegno al mantenimento di tassi a zero per un certo periodo di tempo; 2) offrire prestiti alle banche a tassi prossimi allo zero; 3) annunciare un tetto massimo sul tasso dei Treasury con scadenza fino a 2 anni, rendendo credibile tale obiettivo mediante l’annuncio di acquisti illimitati di Treasury su tali scadenze.

Come si può osservare alcune delle misure allora ipotizzate, son state poi effettivamente attuate nel corso della recente crisi. Bernanke nel citato discorso arrivava anche a proporre misure più drastiche come ad esempio l’acquisto di bond governativi esteri, al fine di consentire un deprezzamento del dollaro. Il discorso di Bernanke viene tenuto in stretta osservazione oggi in vista del Fomc del 21 settembre, l’ultimo prima delle elezioni di medio termine di novembre.

Valute: l’euro continua a stazionare all’interno del trading range 1,26/1,2780. Il discorso di Bernanke potrebbe amplificare i movimenti del cross. Se Bernanke lasciasse intendere la possibilità di ulteriori manovre, il cross potrebbe provare a rompere la citata resistenza, in vista anche della chiusura dei mercati londinesi del prossimo lunedì.

Prosegue per il secondo giorno consecutivo il lieve deprezzamento dello yen, in un contesto di rialzo delle borse asiatiche nonostante la chiusura negativa di Wall Street. I cross verso euro e dollaro restano comunque in prossimità dei minimi da 9 e 15 anni. Verso euro il supporto di breve si è formato intorno a 107, la resistenza a 108. Verso dollaro un supporto di breve passa da 84,30, sebbene quello più importante si collochi a 83,60. La resistenza passa da 85.

Materie Prime: tra gli energetici in rialzo il greggio Wti (+1,2%) mentre è calato il gas naturale (-1,4%). Positivi i metalli industriali dopo i dati Usa migliori delle attese. Lievi ribassi per i preziosi. La National Development and Reform Commission cinese, ha ribadito l’intenzione di accelerare lo sviluppo del mercato aurifero domestico. Tra gli agricoli forte calo dello zucchero (-3,8%) dopo che l’ISO prevede per la prossima stagione un surplus mondiale, anziché un deficit come nella stagione corrente.

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