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Piigs: e ora c’è chi intravede un downgrade di Moody’s sulla Spagna

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno chiuso la sessione contrastati, in lieve rialzo sul tratto a due anni ed in calo sul decennale, portando ad un ulteriore restringimento dello spread (151 pb da 154).

Continua invece il rialzo dello spread dei paesi periferici. Non mancano coloro che scommettono in un downgrade del rating della Spagna da parte di Moody’s che a fine giugno aveva messo il giudizio del paese sotto revisione. L’agenzia aveva aggiunto che la revisione si sarebbe conclusa entro tre mesi ed essendo ora a fine settembre non è escluso che a breve ci sia qualche intervento sul rating.

Secondo una radio locale, il governo portoghese potrebbe approvare oggi le linee guida per il budget 2011 e le misure straordinarie anti deficit. L’Irlanda invece ha dichiarato che domani sarà presentato un piano per Anglo Irish Bank per ridare fiducia ai mercati. Il portavoce della Commissione Europea a sua volta ha dichiarato che non è stata presa in considerazione l’ipotesi di un piano d’emergenza per l’Irlanda.

Tornano a salire i prezzi al consumo tedeschi. A settembre i dati preliminari hanno infatti registrato un incremento del tendenziale a causa principalmente del rialzo del settore trasporti e di un effetto confronto negativo. Oggi si terrà la riunione della Commissione europea che tra le altre cose discuterà della riforma del patto di stabilità e che terminerà con una conferenza stampa del presidente Barroso.

Dal lato dell’offerta oggi l’Italia emetterà il Ccteu e Btp a 3 e 10 anni per 5-8 Mld€. Atteso anche l’esito dell’operazione di rifinanziamento a tre mesi della Bce. Negli Usa i tassi di mercati hanno chiuso in lieve rialzo nella parte a breve ed in calo sul tratto lungo, causando una riduzione dello spread 2-10 anni da 210 a 203pb.

Il collocamento da 35Mld$ dei Treasury a 5 anni è avvenuto al tasso di mercato più basso (pari all’1,26%) da quando il governo ha cominciato a collocarli su base trimestrale nel 1976. Il contesto macro era favorevole all’acquisto di bond dopo che il dato sulla fiducia dei consumatori di settembre era calato oltre le attese, attestandosi ai minimi da febbraio.

Nonostante ciò, le borse Usa hanno trovato la forza di recuperare dopo una partenza negativa ed hanno chiuso positive con volumi in crescita. L’indice S&P500 ha chiuso in rialzo dello 0,5% dopo essere arrivato a perdere quasi l’1%, guidato dai settori legati ai servizi ai consumatori e dall’healthcare.

Nella notte è proseguito il rialzo dei listini azionari in Asia, grazie alle news dalla Cina. Il PMI manifatturiero calcolato da HSBC a settembre è salito ai massimi da 5 mesi. Il Pmi calcolato dal governo è atteso per il 1° ottobre. Le borse asiatiche hanno beneficiato anche del Tankan report giapponese che ha evidenziato il rialzo della fiducia delle grandi imprese manifatturiere ad un ritmo più basso dal 2009. E per il prossimo trimestre la fiducia viene vista in calo. Sebbene di per se il dato non sia positivo, ha indotto gli operatori a prevedere ulteriori manovre espansive da parte della BoJ nella prossima riunione del 4/5 ottobre, con conseguente acquisto di asset rischiosi.

Valute: prosegue il deprezzamento del dollaro vs le principali valute con il Dollar Index ai minimi da 7 mesi. L’euro/dollaro ha superato la resistenza 1,35, superando questa mattina anche 1,36. La resistenza successiva per oggi si colloca a 1,37. I supporti a 1,35 e 1,3565.

Il dollaro si è deprezzato anche verso yen, con il cross calato sotto soglia 84 al livello più basso dal giorno dell’intervento del Giappone. Il supporto si colloca verso area 83. Verso euro la resistenza più vicina si colloca a 114. Domani il ministero delle finanze nipponico annuncerà l’ammontare di yen venduto dalla BoJ nel periodo 28 agosto-28 settembre.

Materie Prime: tra gli energetici in lieve calo il greggio Wti (-0,4%), sale il gas naturale (+1%). Rialzi generalizzati tra i metalli industriali con il rame (+0,5%) che si avvicina ai massimi di aprile. Tra i preziosi, nuovo record storico dell’oro (+0,7%) sopra quota 1310 $/oncia, mentre l’argento (+1,1%) raggiunge i livelli massimi da ottobre del 1980. Tra gli agricoli, al rialzo del caffè (+3,7%), migliore commodity del giorno, si contrappone il calo di grano (-3,1%) e mais (-2,5%) su attese di un clima favorevole negli Usa.

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