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Pigs: le banche più esposte sono quelle francesi e tedesche

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(WSI) –Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva a fronte di un recupero dei listini azionari. Le voci relative ad una possibile richiesta di aiuti dalla Spagna, benché smentite sia da un portavoce della Bce sia dal ministro delle finanze spagnolo, hanno comportato un allargamento dello spread sul decennale Spagna-Germania portatosi sopra 200 pb.

In Germania la Merkel ha dichiarato che al momento non c’è bisogno di intervenire con un prestito Ue a favore della Spagna e che comunque in caso di bisogno il paese può tranquillamente ricorrere al fondo di emergenza di recente istituzione. Secondo quanto riportato da Bloomberg che a sua volta riporta dati della banca centrale spagnola, la Bce a maggio ha aumentato i finanziamenti alle banche spagnole al record di 85,6 Mld€, 11 Mld€ in più rispetto a quanto offerto ad aprile.

Secondo il report trimestrale della Bri, “al 31 dicembre 2009 le banche aventi sede nella zona euro presentano un’esposizione pari al 62% del totale dell’esposizione di tutte le banche internazionali verso i residenti di Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna”. Secondo lo stesso report, le banche francesi e tedesche sono quelle più esposte verso i citati quattro paesi (958Mld$).

In merito al programma di acquisto di bond oggi la Bce drenerà 47 Mld€, pari all’ammontare acquistato fino all’11 giugno. Nella quinta settimana di implementazione del programma la Bce ha pertanto acquistato 6,5 Mld€ dai 5,5 Mld€ della settimana precedente. Ieri a mercati chiusi l’agenzia di rating Moody’s ha portato il rating di Atene da A3 a Ba1, primo livello di non investment grade con ou look stabile, con un taglio di quattro notch.

Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili, in una giornata di borse sostanzialmente stabili anche esse in chiusura, dopo aver però eroso i guadagni di inizio giornata, in seguito alla notizia del downgrade di Moody’s sul debito greco. Nel frattempo l’attenzione si posta sulle future mosse della Fed. Il consensus degli analisti tende a spostare al 2011 l’ipotesi di un primo rialzo del tasso di riferimento.

In un report della Fed di San Francisco pubblicato ieri, si fa però riferimento alla possibilità che il tasso Fed Funds possa rimanere invariato fino agli inizi del 2012, nell’ipotesi che occorrerà diverso tempo prima che l’economia raggiunga il pieno impiego e che l’inflazione rimarrà contenuta.

Un articolo del Wsj pubblicato oggi fa il punto sui due diversi scenari possibili, il primo facente riferimento ad un consolidamento del recupero dell’economia e ad un moderato impatto delle tematiche dell’area Euro, il secondo invece tiene in considerazione l’ipotesi di una crescita più moderata ed un rallentamento dell’inflazione.

In quest’ultimo caso il Wsj ipotizza che le mosse della Fed potrebbero essere: 1) reinvestire i flussi derivanti dai titoli detenuti in portafoglio, stimati in circa 200Mld$ fino al 2011; 2) acquistare ulteriori titoli; 3) essere ancora più espliciti nell’impegno al mantenimento dei tassi fermi per un periodo lungo di tempo.

Valute: euro in deprezzamento verso dollaro questa mattina dopo la decisione di Moody’s sul rating del debito greco e le continue voci più volte e da più parti smentite di una possibile richiesta di aiuti da parte della Spagna. Il principale supporto si colloca in prossimità di 1,2080. Il downgrade di Moody’s ha fatto aumentare leggermente l’avversione al rischio durante la notte (nonostante le borse asiatiche abbiano chiuso contrastate intorno alla parità), con conseguente apprezzamento dello yen vs euro e dollaro.

Verso euro il cross è tornato a testare la vecchia resistenza (ora nuovo supporto) collocata in area 111-111,30. Verso dollaro continua a stazionare sopra il supporto 91. Durante la notte la BoJ ha lasciato il tasso di riferimento allo 0,1% con decisione unanime. Ha introdotto la nuova linea di finanziamento straordinarie alle imprese (tramite banche) al tasso di riferimento per i prossimi 4 anni fiscali. La dimensione della nuova misura straordinaria di supporto all’economia è di circa 33Mld$ a soli 18 settori.

Materie Prime: giornata positiva per le materie prime dell’indice GSCI ad eccezione dell’oro (-0,5%). Tra gli energetici in evidenza il gas naturale (+4,7%). Rialzo molto più contenuto per il greggio Wti (+1,8%). Bene anche i metalli industriali guidati da nichel (+3,8%) e zinco (+3,2%). Tra gli agricoli prosegue la corsa del caffè (+4,1%).

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