Al giro di boa di metà seduta Piazza Affari è tutta in negativo, e dimostra di aver preso la strada ribassista dopo le incertezze dell’avvio.
Anche gli altri listini europei, già deboli in apertura, sono in fase calante, appesantiti dal comparto assicurativo, telefonico e tecnologico.
Evidentemente pesa la flessione di Ericsson dopo che la banca d’affari Lehman Brothers ha confermato il giudizio “Underweight”.
In difficoltà anche il comparto telefonico. Su Vodafone in particolare circolano indiscrezioni secondo le quali starebbe per arrivare un downgrade da parte di Deutsche Bank, mentre su France Telecom, che lascia oltre tre punti percentuali, pesa la voce di un imminente aumento di capitale.
Anche a Piazza Affari i telefonici sono sotto pressione, tra l’altro non passa inosservato il fatto che ogni mese, come scrive oggi un quotidiano, 18.000 utenti lasciano il gruppo Telecom Italia a favore di suoi concorrenti con il sistema dell’ultimo miglio.
Sul Mib30 sono solo otto i titoli che marciano in territorio positivo.
Tra questi il più forte è Italgas, alle stelle dopo la notizia dell’opa lanciata da Eni. Denaro anche sulle altre controllate di Eni, cioè Snam Rete Gas e Saipem.
La crescita odierna interessa Enel. L’Antitrust ha spostato al 17 aprile, dal 15 febbraio, i termini dell’istruttoria avviata nel marzo scorso nei confronti di Enel e Enel Trade.
Nel settore dei bancari, dove si nota il calo di IntesaBci e di Capitalia, crescono soltanto Bnl e Popolare Verona e Novara.
Tra i difensivi, è positiva Autostrade, su cui sono arrivati i giudizi delle banche d’affari.
Gli industriali sono tutti in ribasso: da Stmicroelectronics alla controllante Finmeccanica, da Pirelli a Fiat che oggi ha visto una grande manifestazione in piazza a Roma dei suoi dipendenti.
Sul Midex si distinguono Popolare Lodi sulle voci di una integrazione con Capitalia. Tra i pochi titoli in rialzo, anche Bulgari e Fondiaria.
Sul Nuovo Mercato importante apprezzamento di Tecnodiffusione dopo l’annuncio di un contratto; sale anche e.Biscom, sostenuta dagli acquisti in attesa del concambio per l’uscita di Aem da Fastweb, ma l’atmosfera generale è depressa.
Non riesce a passare in positivo Cairo nonostante un accordo per la pubblicità di La7.
In calo anche Tiscali, al centro di interessanti voci di mercato secondo le quali sarebbe nel mirino di un grosso gruppo.
Tra i titoli a piccola capitalizzazione, molto pesante Lazio, sulle voci secondo le quali ci vorranno dai sei ai nove mesi per la cessione della squadra che fa capo al gruppo Cirio.
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