A metà seduta Piazza Affari amplia le perdite registrate già in apertura.
Il mercato è fiacco, i volumi sono pochi fatta eccezione per il gran movimento su Tim, che tuttavia è in ribasso come tutti gli altri telefonici.
L’atmosfera depressa si respira a livello globale: le borse asiatiche sono risultate in ribasso sulla scia della chiusura negativa di Wall Street alla vigilia, e anche dai future sugli indici americani non sta venendo nulla di buono.
Tutto lascia supporre un avvio negativo a New York, mentre il mondo continua a seguire le vicende mediorientali nel timore che il conflitto possa degenerare allargandosi anche al di fuori della battaglia tra israeliani e palestinesi.
Inoltre c’è attesa per le decisioni della Banca centrale europea, che alle 13:45 ora italiana renderà nota la sua decisione sui tassi di interesse nella Zona Euro.
Gli analisti non si attendono variazioni del tasso che ora si trova al 3,25%, ma stanno attenti a quanto il presidente della Bce Wim Duisemberg dirà nella conferenza stampa che seguirà.
Si tratta fra l’altro di capire se le autorità monetarie europee si sentono o meno in grado di fronteggiare il rischio di inflazione causato dalla fiammata del prezzo del petrolio che tuttavia oggi è sostanzialmente fermo.
Sempre sul fronte dei tassi, dalla Banca d’Inghilterra è uscito un nulla di fatto. I tassi nel Regno Unito restano così al 4% secondo le attese.
Tutto fermo, dunque, in un clima depresso. Il mercato non ha nemmeno preso positivamente i dati sull’indice Pmi (direttori di acquisto) sui servizi. Nell’area euro l’indice è cresciuto oltre le attese. In particolare quello sull’Italia è ai massimi degli ultimi sette mesi.
Sul Mib30 la zavorra maggiore viene da Eni che dopo aver conquistato il record storico a €17,07 nella seduta di martedì, oggi è preda delle prese di beneficio.
In forte ribasso anche Bulgari, penalizzata dalle aspettative poco rosee per il 2002.
Va male anche Fiat dopo il dato negativo sulle immatricolazioni di nuove auto a marzo in Italia. Su questa scia il Centro Studi Promotor (Csp) ha rivisto al ribasso le stime del mercato 2002.
Soffrono tutti i bancari, con rarissime eccezioni. Una di queste è rappresentata da Bipop carire; ben comprata anche Banca di Roma.
In calo Mediaset, su cui è puntata l’attenzione in relazione al salvataggio del gruppo tedesco dei media Kirch, di cui il gruppo italiano ha una partecipazione.
Per ora Mediaset non intende scoprire le carte.
Il mercato dimostra la tendenza a rifugiarsi in titoli legati ai servizi. Crescono così Enel, Snam Rete Gas, Acea, Aem.
Nel Midex prese di beneficio per Lottomatica. Poco mosse Sai e Fondiaria.
Sul Nuovo Mercato Tiscali è in perdita mentre è pesante, dopo i forti rialzi precedenti, El. En..
Brillano invece Gandalf e Novuspharma, che ha annunciato un avanzamento nella sperimentazione di un suo farmaco.
Tra gli altri titoli, attenzione su Adf, al centro dell’interesse della spagnola Ferrovial.
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