Società

PIAZZA AFFARI: TIM CEDE PER PREVISTO DEBITO 2001

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

TIM (-2,56% a €7,54) è sotto pressione nel giorno dell’assemblea con un andamento controcorrente rispetto al comparto telecom europeo, che vede tutti i telefonici in recupero dopo la flessione di fine mattinata.

Ad appesantire la società di telefonia mobile sono le dichiarazioni dell’amministratore delegato, Marco De Benedetti, che ha confermato che TIM chiuderà il 2001 in debito.

A chi gli chiedeva se il debito sarebbe stato pari a €4 miliardi, come previsto da alcuni analisti, De Benedetti junior ha detto: “Questa cifra mi sembra esagerata, ma certo servono risorse per l’espansione all’estero.

A fine anno avremo una posizione finanziaria di estrema solidità” ma l’anno finirà in rosso “solo un poco”.

La gallina dalle uova d’oro del gruppo Telecom perde smalto, anche perché molte risorse finanziarie vengono utilizzate per chiudere le falle delle holding della scuderia Colaninno.

Malgrado le spese per le licenze UMTS e la forte espansione che la compagnia sta effettuando in nuove zone del mondo come in Sud America, quest’anno TIM ha visto un rialzo del dividendo del 15,4% delle azioni ordinarie (€0,1937) e del 15,8% per le risparmio (€0,2057).

Questa pratica è utilizzata dal managment, capeggiato da Roberto Colaninno, per ridurre il forte debito del gruppo.

La stessa cosa è stata fatta con gli utili Telecom la cui percentuale per finanziare il dividendo è stata pari al 90%.

Sul titolo pesano anche i numeri dei nuovi utenti cresciuti a marzo di 400 mila unità a 22 milioni dai 21,6 milioni di fine anno. Questo dato definisce un quadro non proprio roseo per il futuro di TIM. Nelle sale operative commentano che è palese come la società stia perdendo quote di mercato considerato che i nuovi 400 mila utenti sono pari o inferiori rispetto alla crescita dei competitori.

“Inoltre tra non molto, credo dal 2002, – commenta a WallStreetItalia un operatore che preferisce non essere citato – secondo le direttive della Comunità Europea dovranno sparire i telefonini TACS. Questo per TIM comporterà la perdita di almeno altri 1.200.000 utenti”.