(Teleborsa) – Piazza Affari nel pomeriggio mostra segni di debolezza, confermando l’andamento sottotono della prima parte della seduta, a dispetto del panorama positivo nel resto d’Europa, e dell’avvio in rialzo poco fa di Wall Street. I listini azionari statunitensi aspettano l’unico dato macroeconomico in agenda: l’indice Nahb di settembre, sulle aspettative di vendita nel settore immobiliare. Market mover della settimana, è tuttavia la riunione di politica monetaria della FED, di domani. Tra gli indici milanesi, il Ftse All Share continua la seduta in ribasso dello 0,31% mentre il Ftse Mib scivola dello 0,33%. Sugli altri mercati, clima attendista sul valutario, con l’euro che consolida il recente vantaggio nei confronti del biglietto verde. Il cross eur/usd viaggia a 1,304 dollari. Debole il prezzo del petrolio con le quotazioni che scambiano sotto i 74 dollari al barile. Tra le altre commodities, l’oro trae beneficio della sua natura di bene rifugio, collezionando un nuovo record oltre la soglia dei 1280 dollari l’oncia. A frenare il nostro mercato, che sottoperforma le altre borse europee, soprattutto la performance negativa dei bancari controbilanciata tuttavia dalla tenuta dei titoli industriali, in particolare Fiat spinta dall’upgrade di Bernstein a “outperform”. Sulla sua scia corre la controllante Exor. Tra le banche, i maggiori cali vengono registrati da Intesa Sanpaolo e Unicredit. Bene i petroliferi soprattutto Eni e Saipem. Quest’ultima si è aggiudicata nuovi contratti Onshore per un valore complessivo di circa 500 milioni di dollari. Sul completo, acquisti a piene mani su Uni Land dopo aver annunciato che la controllata Fenergy ha ottenuto dalla regione Veneto l’autorizzazione per la costruzione di un impianto fotovoltaico da 772 Kw. Gioca bene la S.S. Lazio grazie alla vittoria a Firenze. Effervescente Zucchi dopo la vendita dell’80% di Descamps per 2 milioni.