Economia

Piazza Affari sotto le vendite

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(Teleborsa) – Piazza Affari si conferma depressa nel pomeriggio, vista la partenza in retromarcia di Wall Street. A pesare sulle piazze finanziarie è lo spettro della Grecia assieme allo scarso entusiasmo mostrato ieri dal presidente della Fed, Ben Bernanke sull’economia a stelle e strisce. Nel giorno dedicato alla riunione di politica monetaria della Bce, il Presidente Jean-Claude Trichet, nella consueta conferenza stampa successiva alla decisione dell’istituto di lasciare invariato il costo del denaro all’1%, ha ancora una volta ribadito che l’attuale livello dei tassi è appropriato. Relativamente alla situazione economica il governatore ha detto che prosegue la moderata espansione dell’attività anche se non in modo uniforme e che l’inflazione resterà stabile nel medio termine, con un tasso entro il target del 2% fissato dalla Bce. Per quanto riguarda il mercato del lavoro sono necessari investimenti per rafforzarlo, magari attraverso incentivi. Relativamente al capitolo Grecia, Trichet ha affermato che il piano di aiuti può funzionare e di non aver mai detto che il piano del FMI è negativo. Il default di Atene è impossibile ribadisce il governatore della Bce, ammettendo però la necessità di una nuova struttura di regole di controllo. Tra gli indici milanesi, il FTSE IT All Share perde l’1,66% e il FTSE Mib l’1,77%. Da segnalare anche la brusca discesa del Future sul FTSE MIB che ora viaggia a 22.310 punti. Prevale nettamente la lettera nel paniere principale. Tra i maggiori ribassi segnaliamo Pirelli, Mediaset, Saipem Unicredit e Prysmian, tutti in rosso di oltre il 3%. Frena anche la Fiat nonostante le vendite in Brasile nel mese di marzo siano cresciute del 51% sul precedente mese a quota 73.545 veicoli. Resistono alle vendite Ansaldo, FonSai, Bulgari e Buzzi ma con progressi frazionali inferiori alla mezza frazione di punto. Nel Midex brillano Rcs e l’Espresso con guadagni superiori al 2%. Male Seat che cede il 3,70%. Sul completo pesante Bialetti sull’annuncio della chiusura dello stabilimento storico di Omegna. Bene invece Montefibre che ha ricevuto dal Tribunale di Milano l’omologa per l’accordo di ristrutturazione del debito.