La seduta milanese peggiora di minuto in minuto e dopo una sostanziale tenuta a inizio mattina, il mercato sta cedendo sotto le vendite che colpiscono soprattutto il comparto editoriale.
Le forti oscillazioni di alcuni titoli sono amplificate anche dagli scarsi volumi di scambi che Milano registra anche quest’oggi.
A meta’ seduta il Mibtel cede l’1,25%, il Mib30 lo 0,98% e il Numtel il 6,27% a testimonianza che anche il comparto tecnologico e’ particolarmente sotto pressione, dopo la caduta del Nasdaq di ieri.
”Non c’e’ niente di nuovo – commenta a WallStreetItalia, un trader di una primaria Sim estera – con gli investitori che tornano sulla Old Economy e abbandonano la nuova economia. Oltre che sulle banche e sugli assicurativi, il denaro arriva anche sul comparto cemento con Italcementi (ora sulla parita’, ndr) in recupero dopo essere rimasto indietro nei mesi precedenti’’.
Dopo il crollo del Nasdaq di ieri la tensione si fa piu’ forte nelle sale operative: ”Il panico inizia a farsi sentire e sono tanti gli investitori che vendono senza pensare – aggiunge il trader – Secondo il nostro ufficio analisi, si dovrebbe poter rialzare la testa verso la fine di febbraio, ma sui tempi resta comunque l’incertezza’’.
Sulla confusione che regna nelle sale operative parla anche un altro operatore di una primaria Sim italiana: ”Le stime degli analisti stanno creando problemi soprattutto quando vengono fatte sui multipli e non sugli utili – dice a WallStreetItalia – C’e’ uno sbandamento generale con una confusione ingiustificata’’.
Il consiglio di entrambi i trader e’ quello di non cavalcare istericamente il mercato: ”Per chi ha liquidita’ – aggiunge l’operatore della Sim italiana – questo puo’ essere il momento giusto per raccogliere quei titoli che sono stati super penalizzati nell’ultima parte del 2000’’.
Tra i titoli che sono in netta controtendenza troviamo in prima fila Eni (+2,26% a 6,92 euro), seguito da Generali (+1,74% a 42,6 euro) e da San Paolo-Imi (+0,87% a 16,83 euro) tra i bancari.
Il panic selling, invece, sta investendo il settore dei media dove Hdp cede il 13,79%, L’Espresso l’8,53% e Seat il 6,35%.
Tra i titoli del risparmio gestito il piu’ penalizzato resta Fideuram in ribasso del 6,06%.
Tra le Tlc si salva solo Telecom ancora intorno ai prezzi della vigilia, mentre cadono Olivetti (-5,51%) e Tim (-3,50%).