(Teleborsa) – Si risolleva dai minimi la borsa milanese, mentre i mercati europei si muovono a cavallo della parità sulla stabilità di Wall Street. Il tanto atteso tasso di disoccupazione USA si è rivelato sensibilmente migliore delle previsioni, con i ben 151 mila posti di lavoro nel settore non agricolo, rispetto ai 60 mila attesi dagli economisti. Come previsto il tasso di disoccupazione resta fermo al 9,6%. A far da zavorra nel vecchio continente sono le massicce vendite sul comparto bancario, che soffre un ritorno in auge dei timori per lo stato di salute della finanza in Europa, accentuato dalla giornata di rialzi dei rendimenti di alcuni titoli di stato come quelli dell’Irlanda. In Italia pesano inoltre alcuni commenti da parte degli analisti sullo stato di salute del credito tricolore. BofA Merrill Lynch Global Research ha assunto verso le banche italiane una view più conservativa sull’evoluzione dei ricavi in scia alle modeste attese di crescita dell’economia italiana, mentre alle 15.30 Fitch Ratings esprimerà in teleconference il proprio outlook sui maggiori istituti italiani. Lo scorso 28 ottobre l’agenzia di rating aveva pubblicato un report in merito affermando che la profittabilità dei maggiori istituti di credito italiani rimarrà sotto pressione nel secondo semestre del 2010 e per tutto il 2011 a causa dei bassi tassi di interesse e delle modeste prospettive di crescita attese nei prossimi due anni. Tuttavia, spiega Fitch, le banche del Bel Paese hanno alcuni strumenti che permettono loro di superare le avversità, come per esempio gli elevati volumi di bond e depositi della clientela. Tra gli indicatori macro diffusi oggi da rilevare soprattutto il forte calo degli ordini all’industria della Germania e un po’ di delusione per le vendite al dettaglio in UE. Sul valutario l’euro scivola sotto gli 1,41 usd, mentre tra le commodities il petrolio quota a 86,61 dollari la barile. Il Ftse All Share segna un calo dello 0,97% e il Ftse Mib un ribasso dell’1,08%. Tracollo delle banche sul paniere principale con cali superiori al 3% per Ubi Banca e MPS, di oltre 2 punti percentuali per Intesa Sanpaolo, Pop. Milano e UniCredit. Tra l’altro MPS, Intesa Sanpaolo e UniCredit scontano oggi la decisione da parte dell’Antitrust di comminare loro, assieme ad altre 5 banche e a Mastercard, una multa per comportamento scorretto nella gestione delle carte di credito. Sempre in luce il Banco Popolare. Oggi gli analisti della Credit Suisse Group hanno riavviato la copertura sul titolo a “outperform”, tagliando tuttavia il target price da 6,2 a 4,5 euro. Giù Telecom Italia all’indomani della pubblicazione di conti a luci ed ombre e i cementieri. Questi ultimi patiscono qualche presa di beneficio dopo il recente rally ma anche il crollo della francese Lafarge, che oggi ha annunciato utili in calo ma meno delle attese. Si arrende anche il risparmio gestito. BofA Merrill Lynch Global Research ha riavviato la copertura su Mediolanum con un giudizio “neutral”. Resistono alle vendite solo un’ottima Tenaris, premiata per i buoni conti, Fiat e Exor. Ieri sera S&P ha assegnato il rating preliminare “BB+” con outlook negativo a Fiat Industrial, mentre l’AD Marchionne ha ribadito per l’ennesima volta di non voler lasciare l’Italia. Sull’ampio un’ Arena scatenata festeggia l’accordo con Solagrital per la ricapitalizzazione, mentre Enel Green Power, al sui secondo giorno di contrattazioni, non riesce proprio a decollare.