Piazza Affari in questa prima giornata della settimana ha tenuto un ottimo passo che è parso inarrestabile sin dall’apertura.
Il fatto che le truppe americane siano entrate a Baghdad ha fatto correre il pensiero degli investitori a quando la guerra sarà finita e si potrà pensare alla ricostruzione. Mi Milano è stata aiutata anche dall’ottimo avvio dei mercati statunitensi.
Il Nasdaq è riuscito a superare quota 1.400, mentre il Dow si avvicina agli 8.500 punti, con un progresso superiore ai 200 punti. Pochi minuti dopo l’inizio delle contrattazioni, è scattato sul Nyse il blocco degli ordini automatici d’acquisto.
A far arrivare il denaro sui mercati americani è anche la rinnovata forza del biglietto verde, termometro di fiducia degli investitori sull’economia Usa. Il rapporto euro/dollaro e’ infatti sceso a 1,0582 . Performance opposta per l’oro, sceso sotto $320 . Ribassi anche per il petrolio, con il Brent capitolato sotto i $24 .
Sul Mib30 solo Ras ha chiuso debolmente.
A volare, letteralmente, è stato il risparmio gestito, da sempre il settore più sensibile agli spostamenti in alto o in basso del listino.
Forti acquisti sui bancari, ma a brillare è stata ancora Bnl galvanizzata dal mercato e dalle speculazioni dopo l’ingresso di Diego Della Valle nel capitale sociale.
Gli investitori sono convinti che stia per partire una nuova riorganizzazione del settore del credito e su questa convinzione hanno portato su il titolo ai massimi dell’anno.
In deciso rialzo anche Capitalia, che secondo l’analisi tecnica potrebbe arrivare anche a €1,75.
Movimento anche su Mediobanca mentre è in corso l’assemblea dei soci del patto di sindacato, cui seguirà quella allargata ai nuovi azionisti esteri. Il mercato attende di sapere, tra le altre cose, che fine faranno le quote acquistate da Unicredito, Capitalia e Mps nel Leone di Trieste. Il presidente della Popolare di Milano Roberto Mazzotta si è detto disposto a valutare un ingresso nel capitale della merchant bank il cui titolo adesso sale dell’1,5%.
Gli acquisti hanno premiato gli industriali, tra i quali spicca Finmeccanica, dopo l’accordo con Fiat e l’americana Carlyle su Fiat Avio.
Il prezzo su cui si è stabilito l’accordo è di €1,6 miliardi, ma la cifra definitiva si conoscerà, è stato riferito, solo al termine di una diligence, che dovrebbe durare cinque settimane.
Nel campo high-tech, il denaro è andato su Stmicroelectronics.
Forti volumi sui telefonici e su Tim in particolare. Debole Telecom Italia
Bene gli energetici e i petroliferi, sebbene il prezzo del petrolio si sia ridimensionato in vista di una possibile conclusione del conflitto in Iraq in tempi brevi.
In rialzo Eni che secondo gli analisti di CSFB ha ampi spazi di apprezzamento.
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