(Teleborsa) – Piazza Affari resta in affanno a metà giornata, in linea con la media europea dopo un esordio che non era stato dei migliori. Il temporaneo recupero dei mercati visto in mattinata si è sgonfiato rapidamente, a fronte di incertezze che restano elevate e di un sentiment parzialmente negativo. Il rimbalzo visto ieri, come previsto, era dovuto ad ampie ricoperture, mentre tornano ad assillare i mercati i timori per l’implementazione del maxi Piano messo a punto dalla UE per salvare gli Stati con deficit più elevato. I Futures USA viaggiano in deciso ribasso, con perdite superiori all’1% sul Nasdaq e sullo S&P 500, mentre si attendono i dati sulle vendite all’ingrosso USA del mese di marzo. Fra i pochi dati economici della mattinata, quello sulla produzione in regno Unito è apparso molto positivo. Una nota dolente invece arriva dall’OCSE che ha visto il tasso di disoccupazione crescere all’8,7%. Sul valutario, l’euro si conferma in calo nei confronti del biglietto verde, scambiando a 1,268 USD (-0,8%). In caduta anche i prezzi delle commodities, con il petrolio che scambia sui 75,5 dollari al barile. A Milano predominano le vendite salvo qualche piccola eccezione. L’indice FTSE All Share segna un calo del 2,43% e l’indice FTSE MIB del 2,56%. Scivolano anche l’indice FTSE Mid Cap del 2,2% e l’indice FTSE Star dell’1,27%. Resta in luce Telecom Italia dopo l’upgrade di Credit Suisse a “outperform”. A galla anche Finmeccanica dopo il contratto siglato ieri da Thales Alenia Space con ATP e sull’eco delle parole del numero uno, Pier Francesco Guarguaglini, sui vantaggi dell’internazionalità del gruppo italiano della difesa. Motore acceso per la Fiat che rallenta i giri rispetto alla mattinata. Il titolo del Gruppo torinese beneficia ancora delle indicazioni giunte ieri dalla Chrysler, che potrebbe anche rivedere al rialzo gli obiettivi dell’anno in corso e prendere in considerazione un anticipo della quotazione quest’anno. Intanto, la UBS ha confermato un giudizio “neutral” sul titolo del Lingotto. Sale anche la controllante Exor. Petroliferi in apnea in scia con la caduta delle quotazioni del greggio. Saipem resta la peggiore, seguita dall’Eni. Fra gli altri energetici non brilla l’Enel, a dispetto dei solidi risultati di Endesa. Tengono meglio le utilities. Fuga di denaro dalle banche che si confermano le peggiori anche in Europa. Intesa Sanpaolo è la peggiore anche dopo aver confermato che sono in corso contatti preliminari per valutare un possibile interesse da parte del fondo di private equity statunitense Hellman&Friedman ad una quota di minoranza in Banca Fideuram, in occasione della prevista quotazione della stessa. Giù anche la Popolare Milano ed Unicredit che attendono oggi i risultati trimestrali. Perdite consistenti penalizzano anche Mediobanca ed MPS. Lottomatica resta sottotono nonostante l’ormai certa aggiudicazione della gara del Gratta&Vinci, dopo il ritiro della Sisal. Opaca Bulgari che non viene favorita dai risultati presentati ieri sera, che hanno visto una riduzione della perdita netta a 8,3 milioni di euro. Soffre Autogrill nonostante la conferma dei targets annuali, in uno scenario ancora denso di incertezze. Sul Listino maggiore schizza Seat Pagine Gialle che guadagna quasi tre punti, in scia al buon andamento dei ricavi on-line sul totale. Corre Beghelli che ha riportato un forte aumento dell’utile a 1 milione di euro. Bene anche Isagro che ha ridotto la perdita nel trimestre.