L’analisi di Goldman Sachs sul credito italiano pesa sull’andamento dei titoli bancari quotati a Milano. Gli analisti americani consigliano ancora cautela sul settore e in particolare il giudizio è negativo per Intesa Bci e per gli istituti che si occupano di risparmio gestito. Al contrario, il gruppo Unicredito ha ricevuto un rating positivo.
(Vedi anche Piazza Affari: Upgradings e downgradings)
“L’andamento dei titoli bancari di oggi è strettamente legato a quanto hanno riferito gli analisti di Goldman Sachs – commenta a Wall Street Italia un operatore che preferisce rimanere anonimo per politica aziendale – e in particolare il calo di Intesa Bci”.
“Goldman ha definito un quadro per niente esaltante dovuto alla rigidità del sistema nel suo complesso, al mercato dei prestiti in rallentamento e ai tassi in discesa che alimentano le pressioni sui margini di profitto. Per quanto riguarda il risparmio gestito, invece, si rileva il calo delle commissioni” aggiunge l’operatore.
Fuori dal coro si tira Rolo 1473 (+0,35% a €16,57): “Sull’istituto ritornano le speculazione sull’ipotesi che il titolo venga ritirato dal listino e la società fusa nel gruppo Unicredito. E’ una vecchia voce che ogni tanto ritorna e secondo cui verrebbe lanciata un’Opa a €20”, commenta il trader.
Tra i più pesanti troviamo Fideuram (-3,99% a €9,88), Mediobanca (-2,93% a €12,86), Bipop Carire (-1,9% a €3,56) e Intesa Bci (-1,29% a €3,59).
In profondo rosso anche Mediolanum (-2,92% a €11,53) che recepisce in modo negativo la volontà di Ennio Doris, amministratore delegato e azionista con il 35,5%, in caso di vendita della quota detenuta da Fininvest, di esercitare il diritto di prelazione sulla quota per acquisirne una parte. “Sicuramente” ha risposto Doris ai giornalisti alla domanda se in caso di cessione della quota del 35,5%, o di parte di essa, detenuta da Fininvest fosse interessato a rilevarla.
Poco sopra la parità Unicredito (+0,04% a €4,73).