(Teleborsa) – Attorno a metà seduta la borsa milanese si mostra indebolita rispetto ai valori d’inizio giornata, in un contesto europeo che non differisce di molto dal proprio andamento. Modesta invece la risalita dei futures sugli indici a stelle e strisce, in attesa di alcune statistiche rilevanti come i prezzi alla produzione, le vendite al dettaglio, le scorte e vendite all’industria e soprattutto della riunione del FOMC. In Europa la produzione industriale ha evidenziato a ottobre un rialzo sia su base mensile che annua mentre l’indice Zew tedesco è risultato in crescita oltre le attese. L’economia tedesca continua a trainare l’Europa: l’istituto di ricerca tedesco IFO ha previsto per il 2010 una crescita del Prodotto Interno Lordo del 3,7% rispetto al +3,5% stimato in precedenza. Per il prossimo anno il Pil registrerà un tasso di espansione al 2,4% dal 2% precedente. In Italia l’attenzione è catturata soprattutto dal voto di fiducia al governo Berlusconi. Dopo aver incassato la fiducia al Senato, con 162 voti favorevoli, 135 contrari e 11 astenuti, si attende la proclamazione del risultato alla Camera prevista per le ore 14.00. Prosegue l’escalation della moneta di eurolandia, che approfitta della debolezza del biglietto verde nei confronti delle principali divise internazionali sulla possibilità che Moody’s riveda l’outlook degli Usa a seguito dell’estensione dei tagli fiscali. Il cross eur/usd ha oltrepassato la soglia degli 1,34 per attestarsi a 1,3471. L’indice FTSE IT All-Share registra una perdita dello 0,35% e il FTSE MIB un decremento dello 0,39%. Prevalentemente offerte le banche, con Unicredit sotto i riflettori nel giorno in cui si riunisce il Cda per esaminare le linee guida del nuovo piano industriale che sarà presentato nei prossimi mesi alla comunità finanziaria. In retromarcia il Banco Popolare: secondo indiscrezioni di stampa l’istituto sarebbe intenzionato a valorizzare gli immobili della controllata Banca Italease. Generali consolida le basi precedenti. Il Presidente del Leone di Trieste, Cesare Geronzi ha confermato la designazione di Paolo Vagnone quale country manager Italia. In rosso i petroliferi, eccezion fatta per Eni. Jefferies ha avviato la copertura sul titolo con il giudizio ‘hold’ e un tp di 18 euro mentre Credit Suisse ha confermato la raccomandazione ‘neutral’ con prezzo obiettivo rivisto al rialzo a 20,7 da 17,7 euro. Scivola Tenaris, al centro degli acquisti nella precedente seduta. Tra gli altri energetici resta a galla Terna: gli analisti della banca d’affari BofA Merrill hanno rivisto al rialzo la raccomandazione a ‘neutral’ da ‘underperform’, portando il prezzo obiettivo da 3 a 3,2 euro. Frazionalmente positiva Edison dopo la debacle della vigilia sui rumors, poi smentiti, di un possibile aumento di capitale. Resta vestita di rosso A2A che ieri ha inviato un esposto alla Consob per sospetta manipolazione del mercato, vista la flessione registrata la vigilia sulla scia delle perdite della partecipata. Indietreggia Finmeccanica, dopo la conferma da parte di Fitch del rating ‘BBB+’, con outlook stabile. In lettera Rcs all’indomani della riunione del cda durante il quale sarebbero state illustrate le linee del piano strategico 2011-2013. Fiat e Mediobanca, azionisti di riferimento della società, avrebbero ribadito il sostegno al piano di rilancio del gruppo. Tonica Biancamano che ha annunciato stamane di essersi riaggiudicata una commessa in Lombardia attraverso la sua controllata Aimeri Ambiente.