Economia

Piazza Affari riflessiva nel giorno della Bce

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(Teleborsa) – Timido segno più in chiusura per la borsa milanese, dopo l’exploit della vigilia che ha fatto ben sperare nel mese di settembre. I mercati azionari risultano nel complesso stazionare sulla parità mentre gli investitori si trovano a riflette sulle ultime statistiche macro Usa, sulle parole di Bernanke e di Trichet. In Usa il dato sulle richieste di sussidi alla disoccupazione ha evidenziato un calo di 6 mila unità a 472 mila nella settimana al 28 agosto 2010, contro le attese degli analisti che erano per 475.000. La produttività del settore non agricolo nel 2° trimestre del 2010 è stata rivista al ribasso al -1,8% dal -0,9% preliminare. Le attese erano per un calo dell’1,7%. Sono cresciuti meno del previsto gli ordini alla manifattura di luglio dello 0,1% contro il +0,2% del consensus. Tra i dati macroeconomici europei, il PIL dell’Eurozona è stato confermato in espansione a livello mensile e rivisto al rialzo su base tendenziale, mentre i prezzi alla produzione sono saliti in linea con le attese. Il numero uno della Banca Centrale americana, Ben Bernanke, davanti alla commissione d’inchiesta del Congresso americano sulla crisi finanziaria ha riconosciuto che la FED non ha saputo presagire la crisi dei mutui subprime mentre il presidente della Bce Trichet, nella consueta conferenza stampa successiva alla riunione del board che ha deciso di lasciare invariati i tassi all’1%, ha alzato le stime del Pil per il 2010 e 2011 e dell’inflazione, affermando che nel 2011 la crescita sarà sostenuta. Sul valutario l’euro resta sostenuto nei confronti del biglietto verde a 1,2821 usd, mentre tra le commodities il petrolio scambia a 73,89 dollari al barile dopo i dati sulle scorte di petrolio statunitensi salite di 3,4 mln di barili. Il Ftse All Share archivia gli scambi con un incremento dello 0,22% a 20.984 punti mentre il Ftse Mib sale dello 0,25% a quota 20.420. Nel paniere principale svetta MPS, in un comparto bancario nel complesso richiesto. Su di giri Italcementi e Impregilo, con vantaggi di circa il 3%. Limature per Buzzi sul declassamento a “underperform” da parte di Exane Bnp Paribas. Veloce la Fiat, che sembra non guardare troppo ai disastrosi dati sulle immatricolazioni di auto in Italia. Il Lingotto sembra ormai proiettato verso altri mercati, in particolare USA, Brasile, Cina e India. Nessun impatto inoltre dal richiamo di oltre mille Ferrari per un problema tecnico. Poco mossa Finmeccanica, che oggi ha annunciato una commessa negli States fino a 300 mln di dollari. Sotto pressione Luxottica, Autogrill e Telecom, con perdite di oltre l’1%. Sul completo continua a mettersi in mostra Olidata, nonostante le continue smentite di un interesse da parte di Acer Europe. Fastweb vittima dei profit taking, dopo la fiammata della vigilia e le dichiarazioni di Swisscom, che non ha ancora preso decisioni su un eventuale delisting del gruppo.