Economia

Piazza Affari resta incerta sul da farsi

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(Teleborsa) – Limature in chiusura per la borsa milanese, contagiata dalla scarsa propensione al movimento di Wall Street dopo una serie di statistiche contrastanti, con la fiducia del Michigan migliore delle attese e l’Ism manifatturiero leggermente inferiore al consensus. A luci e ombre anche i dati macro europei, con la Germania che ha visto un’accelerazione delle vendite al dettaglio ma non dell’attivitĂ  manifatturiera, che si è indebolita anche nella Zona Euro a causa soprattutto della decelerazione registrata da Grecia, Irlanda e Spagna. E se i senza lavoro sono rimasti stabili in Europa, l’Italia ha visto un inaspettato calo del tasso di disoccupazione ad agosto. Restano sullo sfondo i timori per lo stato di salute della finanza europea e per i debiti dei PIIGS. Sul valutario l’euro prosegue il rally portandosi sui massimi da sei mesi contro il dollaro a 1,375. In rialzo anche oro e petrolio, rispettivamente a 1.317 e 80,97 dollari. L’indice FTSE IT All-Share archivia gli scambi con un ribasso dello 0,46% a 21001,73 punti e il FTSE MIB con un decremento dello 0,56% a quota 20391,27. Nell’ultima settimana i due indici hanno lasciato sul parterre poco meno di un punto percentuale. Freccia rossa per Stm, con un calo di oltre un punto e mezzo percentuale. Indietreggia FonSai, dopo che Standard & Poor’s ha tagliato il rating sul debito di lungo termine a BBB da BBB+. L’outlook è stabile. Stessa sorte per la controllata Milano Assicurazioni. In lettera il risparmio gestito, con Azimut e Mediolanum in rosso di oltre l’1%. Nel settore bancario depressa Unicredit, nel giorno della conference call del neo AD Federico Ghizzoni. Splendono gli oil, con Saipem in bella mostra. Eni si avvantaggia di un punto percentuale dopo che il Dipartimento di Stato USA ha chiesto al Cane a sei zampe ed altre tre compagnie petrolifere europee di abbandonare Teheran nell’ambito della linea dura dell’Occidente verso il programma nucleare iraniano. Pesante Erg: secondo quanto scritto da Il Mondo la societĂ  avrebbe in mente di preparare l’emissione di una obbligazione convertibile fino a 200 mln di euro. Solido il cemento, con Italcementi e Buzzi in prima fila. Senza benzina la Fiat, che attende la diffusione delle immatricolazioni di auto in Italia, viste ancora una volta in deciso calo. Lo stesso AD Marchionne ha affermato di non attendersi nulla di buono nemmeno per il primo trimestre del 2011. Sull’ampio in gran spolvero Pininfarina, dopo che Vincent Bollorè ha affermato di essere pronto ad entrare nel capitale. In luce Snai, con il presidente Ughi che vede di buon occhio una fusione con Sisal.