Economia

Piazza Affari resta dimessa in attesa Wall Street

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(Teleborsa) – Debole al giro di boa la borsa milanese, dopo essere riuscita per qualche minuto a recuperare la parità. I mercati del vecchio continente si muovono attorno ai livelli della vigilia mentre i futures a stelle e strisce registrano ridotte limature, in vista di alcune statistiche rilevanti come l’avvio di cantieri e permessi edilizi e la fiducia consumatori Università Michigan preliminare di aprile. Sui mercati continua a pesare la possibilità della richiesta a breve dell’attivazione di aiuti da parte della Grecia a Bruxelles e le incertezze relative al meccanismo di finanziamento varato dall’Ue. Nel frattempo resta ampio il differenziale del rendimento dei titoli decennali della Grecia e del Bund tedesco. Intanto, la Grecia si porta al quarto posto nella classifica dei Paesi a rischio default, stando alle indicazioni di CMA Datavision. Il premio dei titoli greci è infatti salito a 422,35 punti, pari ad una probabilità del 29,87% di default, superando anche l’Ucraina che ieri si trovava al quarto posto. Prima della Grecia si collocano solo il Pakistan (36,14%), l’Argentina (42,80%) ed il Venezuela (43,89%), queste ultime due con spread che superano ampiamente gli 800 punti. Da segnalare, poi, la pesantezza del settore tech, dopo i cali in after hours registrati dai titoli dei colossi Usa Google e AMD sulla diffusione dei conti migliori delle previsioni ma non eccessivamente brillanti. Sotto i riflettori anche General Electric con utili in calo ma meno delle attese. In flessione l’euro a 1,353 dollari mentre continua a raffreddarsi il prezzo del petrolio, con il Wti a 84,58 usd/bar. Perde terreno anche l’oro a 1.155 usd/oncia. Nel giorno delle scadenze tecniche di azioni ed opzioni, il FTSE All Share mostra un decremento dello 0,14% mentre il FTSE Mib segna un calo dello 0,17%. Profit taking su Prysmian, dopo il recente rally. Ieri l’ad Valerio Battista ha detto che il mercato nel quale opera la società ha registrato un calo dei volumi nel primo trimestre 2010. Oggi gli analisti di Equita sim hanno tagliato la raccomandazione sul titolo a hold da buy, alzando però il prezzo obiettivo a 16,7 euro. In rosso gli oil sulla flessione del prezzo del greggio. Tenaris cede oltre un punto e mezzo percentuale seguita da Saipem con un -1%. Sofferente Stm, in sintonia con il comparto tech europeo. Tra le banche perde quota Mediobanca. Euforica Mediaset, dopo che gli analisti di Goldman Sachs hanno tolto il titolo dalla loro conviction sell list, confermando la raccomandazione sell e incrementando il prezzo obiettivo da 5,8 a 6,5 euro. Jp Morgan, invece, ha alzato il prezzo obiettivo da 6,6 a 7,6 euro confermando il giudizio overweight. Ieri la controllata Telecinco, congiuntamente con il Biscione, ha siglato con Prisa e Sogecable l’accordo per l’integrazione del canale TV spagnolo Cuatro e l’acquisto di un 22% della Digital+. In bella mostra Finmeccanica con un rialzo di un punto e mezzo percentuale. A marce basse la Fiat: le immatricolazioni del Lingotto nell’Ue 27 + Efta sono diminuite a marzo del 2,6% su base annua a 133.758 veicoli, con una quota di mercato all’8% dal 9,1% dello scorso anno. Nel primo trimestre dell’anno, invece, le vendite del gruppo hanno registrato un incremento del 5,8% a 326.286 unità, con una quota di mercato all’8,7% dal 9% di un anno fa. Meglio Exor. Non si scaldano TI Media e Cairo, dopo la stipula di un contratto biennale di concessione per la raccolta pubblicitaria in esclusiva su La7d, il nuovo canale digitale in chiaro di La7. Exploit di Ratti, con l’aumento di capitale interamente sottoscritto. Sul completo splende Dea Capital, che insieme a Fimit SGR ha avviato uno studio di fattibilità finalizzato ad un progetto strategico che prevede la fusione di First Atlantic Real Estate SGR S.p.A. (detenuta da DEA Capital attraverso la controllata Fare Holding S.p.A.) con la stessa FIMIT – Fondi Immobiliari Italiani SGR, con l’obiettivo di creare un primario operatore europeo nell’alternative asset management immobiliare. Sospese a tempo indeterminato dalle contrattazioni le azioni ordinarie Snia, i Warrant e le Obbligazioni convertibili dopo che ieri il Tribunale fallimentare di Milano ha bocciato la richiesta di ristrutturazione del debito avanzata dalla societa’, dichiarandone lo stato di insolvenza. Stesso provvedimento è stato adottato per le azioni ordinarie Bioera. Il gruppo in una nota ha detto che in considerazione dei contenuti del progetto di bilancio d’esercizio e, in particolare, dell’accertamento di un patrimonio netto negativo per Euro 13 milioni, il Cda ha dato mandato a primari professionisti per assisterla nell’attività di esplorare tutte le ipotesi per la ristrutturazione dell’indebitamento della Società e delle sue controllate e la prosecuzione dell’attività delle medesime, inclusa la presentazione di una domanda di concordato preventivo con ristrutturazione.