Piazza Affari ha chiuso in negativo, con l’eccezione del Midex, dopo le prese di beneficio che hanno colpito telefonici, media e tecnologici.
La prima giornata borsistica della settimana ha visto scendere i titoli che nei giorni precedenti avevano fatto registrare i rialzo più consistenti.
L’apertura debole e contrastata, nel corso della mattinata, aveva accennato un leggero rialzo.
Le notizie negative, provenienti dai future sul Nasdaq, e la debole apertura di Wall Street hanno fatto scattare le prese di realizzo sul listino milanese. I mercati americani sono condizionati al ribasso dall’indagine della Sec, la Consob americana, sul colosso delle telecomunicazioni Qwest Communications (Q – Nyse) e dalle tensioni con l’Iraq, che potrebbero far saltare la missione del vicepresidente Usa Cheney in Medioriente.
Sul fronte delle notizie macroeconomiche Le scorte di magazzino nel mese di gennaio sono scese meno del previsto.
Il Mibtel è sceso a 23.477 punti (-0, 60%), il Mib30 si è fermato a 32.748 punti (-0,84%), il Midex ha guadagnato lo 0,18% a 28.238 punti mentre il Numtel ha chiuso a 2.346 punti (-1,72%).
La regina del Mib30 oggi è stata ENI, che ha toccato i massimi storici a €16,66, grazie alla crescita del prezzo del petrolio, risalito fino a oltre $24.
La politica di tagli dell’Opec, ma anche l’incertezza legata a un possibile conflitto tra Usa e Iraq, ha fatto schizzare in alto il prezzo del greggio. Il titolo del cane a sei zampe ne ha approfittato, trascinando con sé anche le controllate Italgas e Saipem.
Il broker Usa Credit Suisse First Boston ha deciso di mantenere il rating “Buy” sui titoli oil per il lungo termine, ma ha aggiunto che a breve crede a una prospettiva di downgrading.
Tra i bancari si sono messi in evidenza IntesaBCI e Banca di Roma. Ha perso terreno invece Bipop Carire, dopo alcune indiscrezioni di stampa su un presunto patto con Putnam investments, che potrebbe compromettere il processo di integrazione con l’istituto di Cesare Geronzi.
Grane anche per BNL, con l’azionista Bilbao che ha chiesto più potere all’interno della banca romana, prima della fusione con Banca MPS.
Unicredito non è riuscita a sfruttare il giudizio positivo emesso da una importante banca d’affari.
In ribasso i telefonici, come nel resto d’Europa. Il comparto ha sofferto più di altri le vendite, dopo l’incertezza sulla solidità di alcuni colossi del comparto, come France Telecom e Deutsche Telekom. Il colosso tedesco delle tlc ha deciso l’emissione di un altro bond da €6 miliardi dopo l’altolà dell’Authority Antitrust tedesca sulla cessione delle attività via cavo a Liberty Media, che per Deutsche Telekom ha comportato una perdita di €5,5 miliardi.
Hanno ceduto terreno anche gli assicurativi, con perdite significative per Alleanza e Ras, in seguito alle notizie poco confortanti comunicate dalla svizzera Zurich Financial Services, una delle vittime illustri dei tragici fatti dell’11 settembre.
Anche i media, che nei giorni scorsi avevano fatto segnare rialzi importanti, hanno chiuso col segno meno.
La Roma ha vinto anche l’altro derby a distanza con la Lazio: l’azione della squadra capolista del campionato, dopo la cinquina nella stracittadina, ha incassato un rialzo a due cifre, portandosi a ridosso dei €3.
Sul Nuovo Mercato Tiscali è scesa sotto i €10, mentre si sono ben comportate Novuspharma, Datamat e It Way.
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