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PIAZZA AFFARI PRONTA A RIPARTIRE DAI TMT

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I primi due mesi dell’anno hanno visto in netto calo i corsi azionari con il Mibtel che dai 30.323 punti di fine dicembre ha chiuso il mese di febbraio a 28.247 in calo del 6,85%. Ancora peggio ha fatto il Mib30, l’indice delle Blue Chips, che ha perso l’8,04% portandosi ai primi di marzo a 40.203 punti.

Sugli ultimi ribassi, la fotografia fatta dalla Borsa Italiana è abbastanza chiara. A soffrire di piu’ sono stati ancora una volta i TMT (Telefonici, media e tecnologici) sulla scia della forte correzione che ha investito il Nasdaq. L’high tech italiano ha ceduto nei primi due mesi del 2001 il 10,5%, gli editoriali il 19,31%, mentre la scuderia di Roberto Colaninno ha visto TIM in calo del 15,5%, Telecom in ribasso del 3,7%, Olivetti a -8,9% e Seat Pagine Gialle a -29,7%.

Non sono rimasti lontani dalla bufera neanche le società del risparmio gestito che hanno pagato con pesanti correzioni la contrazione della raccolta dei fondi. Titoli come Fideuram, Bipop Carire e Mediolanum hanno perso in media il 10%.

Dalle sale operative, almeno nell’ultima settimana, sono però arrivati segnali incoraggianti sul ‘sentiment’ dei mercati che, dicono gli operatori, hanno probabilmente toccato il fondo e sono pronti ad anticipare un eventuale e sperato rilancio dei mercati.

“Le prospettive migliori sono per i titoli tecnologici e a seguire per i telefonici – commenta a WallStreetItalia, Antonio Ranieri, analista Uniprof – mentre non comprerei i titoli del risparmio gestito che potrebbero però andare bene nell’eventualità che il mercato si mettesse a correre. I bancari ritengo comunque che siano da sottopesare”.

Per Riccardo Cavallero, operatore della Gestnord intermediazione Sim, “le bastonate su molti titoli sono state eccessive, e per la ripresa si è legati all’andamento dei mercati USA e alle previsioni degli utili delle principali aziende. In caso di recupero mi terrei lontano dal risparmio gestito che mi pare un settore correttamente valutato. Su tlc e media qualche acquisto si può fare ma con precisi distinguo”.

Alla Simcasse richiamano l’attenzione sul Nuovo Mercato e in particolare a titoli delle biotecnologie come Biosearch più che ai titoli Internet. Sul comparto Telecom, Roberto Santagostino, responsabile della sala operativa di Simcasse, ritiene che siano ancora da trading giornaliero, quindi da speculazione per sfruttare i rimbalzi tecnici più che da investimento a medio-lungo termine.

“Il nostro giudizio sul gruppo Colaninno è comunque positivo – commenta Santagostino – perché TIM ha ancora tanta liquidità e rispetto ai competitors è un gioiello. Anche sulla capogruppo Telecom siamo fiduciosi”.

Gli operatori hanno comunque delle preferenze su alcuni titoli in particolare. Vediamone alcuni:

Pirelli: Per Riccardo Cavallero il titolo è da tenere d’occhio, così come per Santagostino che ha fiducia nel gruppo guidato da Tronchetti Provera per “la tanta liquidità in cassa e anche per gli ottimi fondamentali della società”.

Mediaset: Il parere di analisti e trader è unanime nel giudicare il titolo come una occasione di investimento. “Il prezzo a questi livelli è ridicolo e il mio target è intorno ai €14-€14,5” commenta Donato Colombo di Bnp Paribas, cui fa eco Antonio Ranieri. Oggi Mediaset è €10,60. E’ da tenere sotto osservazione anche per Cavallero che, tra i media, ritiene il titolo del ‘Biscione’ tra i più interessanti.

ENI: Gli energetici dovrebbero rappresentare la tranquillità per Cavallero, ma sul ‘cane a sei zampe’ è soprattutto il responsabile di Simcasse, Santagostino, a puntare l’indice: “E’ un titolo che vedo a €7,5 nel medio periodo. In particolare va apprezzato l’opera di ristrutturazione del gruppo e le ottime performance che hanno portato a risultati ottimi”.

TIM e Telecom: Per Colombo il prezzo di Tim è al momento innteressante, mentre Telecom non rappresenta una occasione. Per Ranieri, l’operatore di telefonia mobile “ha i migliori margini, ma la crescita sta rallentando per la saturazione del mercato. Bisogna vedere quali frutti porterà la diversificazione in America del Sud e in Turchia”.

Secondo l’analista Uniprof, Ranieri, invece, “Telecom sconta ancora l’effetto Colaninno”. Cioè, il mercato esita ad investire nella società perché teme le soprese di Colaninno. Poche distinzioni invece tra i due titoli per Cavallero: “Tim è un po’ meglio e su Telecom non mancano le ombre”.

Seat Pagine Gialle: Tutti lontani dall’editoriale torinese che nessun operatore considera in ottica d’acquisto, almeno nel breve periodo. L’attesa si sposta al lunedi’ 12 marzo quando saranno presentati dati sul 2000. (Vedi Editoria: Seat, fatturato 2000 a €1,33 mld )

Giudizi positivi ma cauti per STMicroelectronics e Tiscali che sono fortemente legati a componenti esterne e all’andamento del Nasdaq. Al primo, comunque, gli operatori riconoscono ottimi fondamentali e un prezzo a sconto, mentre per Tiscali i favori si dispiegano per il managment e una chiara strategia di sviluppo.

Fuori coro infine l’analisi di Donato Colombo che mette in risalto la partenza del mercato Star.

“E’ un fatto molto importante perchè per la prima volta ci sono dei titoli che sono chiari per il comune investitore”. Tra i titoli che saranno collocati su questo segmento, Colombo segnala tra quelli con maggiore appeal Brembo, Recordati e Burani. (Vedi anche Piazza Affari tiene a battesimo Star, per PMI)