(Teleborsa) – Nessuna reazione a Piazza Affari, dopo l’avvio a due colori della borsa di Wall Street. Gli indici milanesi che, già al giro di boa si muovevano in frazionale rialzo, continuano con questo andamento al pari delle altre principali borse del Vecchio Continente. Anche questa giornata è priva di spunti e con volumi di scambio sottili per il clima pre-festivo in vista del Capodanno. Tuttavia Londra è tornata a trattare dopo la lunga pausa natalizia. Sul valutario la moneta unica si mostra in frazionale rialzo nei confronti del dollaro scambiando a 1,3137 usd, mentre tra le commodities il petrolio scende a 91,13 dollari al barile, nonostante l’ondata di gelo che sta investendo l’Europa settentrionale e parte degli Stati Uniti e l’attesa per i dati sulle scorte settimanali di greggio provenienti d’oltreoceano. Sotto i riflettori oggi il comparto delle materie prime dopo che la Cina ha deciso di tagliare l’export di terre rare, una mossa che potrebbe mettere in ginocchio un vasto numero di settori industriali dal momento che il Dragone ha il monopolio quasi assoluto di questi elementi chimici. Il Ftse All Share segna un guadagno dello 0,58%, il Ftse Mib dello 0,57%. Sul paniere principale di nuovo sulla ribalta la galassia Ligresti, con Fondiaria-Sai in pole position insieme alla controllante Premafin in attesa di novità dalla Consob. I francesi di Groupama hanno infatti inviato all’Autorità un quesito informale sull’eventuale obbligo di Opa per l’ingresso nella holding Premafin. Tra l’altro CA Cheuvreux ha reiterato il proprio giudizio “outperform” sul secondo assicuratore in Italia citando la possibilità che gli aumenti tariffari possano proseguire anche nel 2011. Solido il cemento come nel resto dell’Europa, con Buzzi che estende i guadagni della vigilia. Schermo verde per Mediaset che festeggia la leadership nel mercato televisivo spagnolo. Rialzi frazionali per Finmeccanica che non sembra scaldarsi più di tanto all’annuncio di nuove commesse per oltre 185 mln di euro. Si riprendono le banche dopo le brutte performances degli ultimi 2 giorni. Del comparto la peggiore è Unicredit che mostra frazionali rialzi. Oggi UBS ha ridotto il target price dell’istituto di Piazza Cordusio. Freccia verde per gli energetici con Saipem più dimessa rispetto a Eni e Tenaris. Tra gli altri energetici, in luce Enel che probabilmente riuscirà a cedere la controllata bulgara Maritza ai russi di Inter Rao, finalmente decisi a pagare la transazione in contanti anzichè in asset, secondo quanto riportato da MF. Dal lato delle vendite decisa inversione di marcia per Fiat ed Exor, inizialmente ben impostate in scia alle nuove prospettive in Brasile dopo che ieri è stata posata la prima pietra del nuovo stabilimento del Lingotto nel Pernambuco. La decisione della Fiom di indire uno sciopero il prossimo 28 gennaio acutizza la delicata questione degli accordi sugli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano. Sull’ampio brillante Arkimedica, grazie all’annuncio di una dismissione che le permetterà di ridurre il debito, piovono gli acquisti su Cape Live. Quest’ultima resta sospesa per eccesso di rialzo con un teorico +26% dopo aver annunciato l’entrata nel suo capitale di Atlantis Capital Special Situations.