Per Piazza Affari inizia un’altra settimana di incertezza dopo la pesante chiusura del Nasdaq venerdì scorso. La perdita del 5% del listino americano ha già avuto pesanti conseguenze nella notte sui mercati asiatici. La volatilità dei corsi azionari è destinata a durare almeno fino a quando l’America non avrà il suo nuovo presidente.
I primi segnali non sono dei migliori: il Fib30 ha aperto con un ribasso dello 0,70% a 47.405 punti.
Venerdì il Mibtel aveva chiuso con un ribasso dell’1,42% a 32.734 punti; il Mib30 aveva segnato –1,71% a 47.565 punti. Per oggi gli analisti attendono il proseguimento della correzione, ma non escludono un piccolo rimbalzo tecnico.
“Il movimento ribassista che si e’ sviluppato nelle ultime sedute – osserva l’analista di una primaria Sim – è una delle ultime occasioni per entrare sul mercato”.
Il mercato sarà condizionato dalle decisioni sul fronte petrolifero prese oggi in sede Opec: non ci saranno nuovi aumenti della produzione, perché c’è già troppo greggio sul mercato, secondo i Paesi produttori. I prezzi del barile consegna gennaio sono già aumentati dello 0,82%. Da seguire dunque il titolo Eni e gli altri del comparto.
Gli analisti tengono sotto osservazione anche Mediobanca, dal cui patto di sindacato esce oggi il presidente di Unicredito Lucio Rondelli. Rondelli viene sostituito da Paolo Biasi, presidente della Fondazione Cariverona.
Questa mattina Borsa SpA, società di gestione di Piazza Affari, ha sospeso tenporaneamente i titoli Buzzi ordinari e di risparmio in attesa di un comunicato. Buzzi è una società di costruzione e materiali edili.