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PIAZZA AFFARI NON SOSTIENE PESO DELLA SFIDUCIA

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Piazza Affari rischia di replicare la seduta di ieri, quando sono stati bruciati €20 miliardi di capitalizzazione.

Lo scenario a metà giornata è dei più cupi, tanto più che in apertura era invece sembrato che si volessero risollevare le sorti di una seduta fortemente negativa come quella della vigilia.

Ma il rialzo, che aveva interessato in avvio anche le borse europee, è durato lo spazio di un’ora e mezza.

Intorno alle 11:00 ora italiana Piazza Affari ha infatti invertito la rotta, piombando giù pesantemente con tutti gli indici.

Sulla stessa linea le altre borse del vecchio continente.

Gli investitori, che attendono il discroso di questa sera del presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, sullo stato dell’economia, hanno digerito male una serie di ingredienti della mattinata.

In primo luogo l’andamento dei future sugli indici americani, in forte ribasso.

Ma soprattutto è stato preso male il nuovo record dell’euro sul dollaro che rischia di deprimere ancora di più la borsa americana al momento dell’apertura.

C’è stata poi la notizia che sul fronte giudiziario riguarda il governatore della Banca di Francia, Jean Claude Trichet, e il suo rinvio a giudizio.

La notizia rischia di alimentare l’incertezza intorno al primo cambio di guardia sulla prima poltrona della Bce, che infatti resterà libera nel luglio del prossimo anno.

Secondo un gentlemen agreement, infatti, il successore di Wim Duisemberg, olandese appoggiato dalla Germania, dovrà essere un francese. Gli accordi mai scritti hanno sempre visto in Trichet il candidato alla presidenza, fin dalla nascita dell’istituto.

Sul Mib30 sono pochissimi i titoli in positivo.

Tra questi Bnl che tuttavia rappresenta solo se stessa: il comparto bancario infatti è in forte calo.

La mattinata ha visto comunque l’attenzione focalizzarsi su Onbanca, quotata sul Nuovo Mercato, dopo la notizia dell’opa lanciata da Unicredito sul capitale della banca online.

Unicredito tuttavia perde terreno, mentre Onbanca è su livelli altissimi, con rialzi teorici di oltre 28 punti percentuali.

In ribasso i titoli industriali, anche Stm che si muove in direzione opposta alla sua controllante Finmeccanica.

Pesanti gli energetici, a partire da Eni fino a tutte le sue controllanti.

In calo anche i telefonici, con l’eccezione di Telecom Italia che riesce a mantenersi al di sopra della parità.

Sul Nuovo Mercato Tiscali amplia in modo molto deciso la sua perdita e ora lascia oltre quattro punti percentuali.

Tra gli altri titoli, buona performance per It Holding.

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