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PIAZZA AFFARI NON PROSEGUE SULLA VIA DEL RALLY

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Piazza Affari ha chiuso in ribasso dopo un avvio che faceva sperare nella prosecuzione del rally impetuoso impostato nel finale di seduta di ieri.

E invece lo stop è arrivato proprio da chi lo aveva innescato e cioè dai mercati americani. Milano dopo una seduta quasi tutta in rialzo ha dovuto infatti fare i conti con l’apertura incerta di Wall Street che hanno pagato alcune notizie societarie negative. In particolare il taglio della forza lavoro da parte di Applied Materials (AMAT – Nasdaq) e del colosso hardware Gateway (GTW – Nasdaq) hanno messo sotto pressione il comparto dei semiconduttori.

Non ha aiutato il recupero del dollaro ed il e il calo del prezzo del greggio con il Brent sotto i $27 al barile.

Gli investitori europei quindi al pari di quelli statunitensi si fermano un attimo alla finestra in attesa anche della riunione della Federal Reserve, la Banca centrale americana, che alle 20:15 ora italiana presenterà la linea sui tassi di interesse. Per la banca d’affari Merrill Lynch, la Fed potrebbe decidere un nuovo taglio del costo del denaro.

Così le ricoperture sono rallentate con gli investitori che si fanno poche illusioni: il toro, a detta di molti operatori, è ancora lontano.

Intanto dati come l’indice tedesco Zew offrono una buona sponda per il rialzo e mettono in secondo piano, per esempio, i dati sull’inflazione nella Zona Euro.

Passando al dettaglio, l’indice delle Blue Chips è stato appensantito dal calo del settore energetico con i ribassi di Eni e delle controllate Saipem e Snam Rete Gas , sulla scia dell’andamento del prezzo del greggio.

I titoli del risparmio gestito hanno corso in mattinata e la frenata del pomeriggio non li ha comunque portati in territorio negativo con Fineco a tirare la marcia.

In denaro Capitalia, che oggi ha raggiunto un accordo con i sindacati per la gestione di 1.700 tagli ai posti di lavoro.

Poco mossa Bnl che nel pomeriggio ha presentato i dati del 2002.

In ribasso invece Intesa. La banca è una delle poche che, secondo una ricerca condotta dal mensile Banca Finanza, affiancata da uno studio di Eta Meta Research su 100 esperti, a non aver beneficiato nel 2002 del boom del settore mutui, per il quale in alcuni casi il tasso di crescita ha raggiunto il 46%.

L’ottimo passo di Stmicroelectronics si è trasformato in quello di un gambero dietro alle incertezze che sono arrivare dall’America.

Nel comparto industriale Fiat ha recuperato un po’ di terreno chiudendo saldamente sopra i €6.

Grande attenzione per gli assicurativi, nel giorno dei consigli di amministrazione di Ras e di Generali.

Oggi è passato ai blocchi l’1,4% del capitale del Leone di Trieste. L’attenzione sul titolo è ancora alta nonostante l’amministratore delegato Alessandro Profumoabbia detto ieri di non volersi muovere dal suo posto e che il 3,5% che ha comprato è sufficiente.

Quanto ai dati di bilancio, gli analisti si attendono una forte perdita, circa €800 milioni, a causa delle svalutazioni, soprattutto della partecipazione nella tedesca Commerzbank.

In ribasso i teelfonici e Tim i particolare dopo che Morgan Stanley ha abbassato l’obiettivo di prezzo del titolo a €4,75.

Sul Numtel Tiscali ha chiuso piatta.

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