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PIAZZA AFFARI NEL 2001: OTTIMISMO, MA CON CAUTELA

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E’ tempo di bilanci per gli operatori di Piazza Affari, che ripercorrono per WallStreetItalia l’ultimo anno del millennio. Dodici mesi durante i quali Milano ha conosciuto i massimi, per poi intraprendere una lunga e movimentata discesa verso le quote della partenza. Dicembre, secondo le analisi di poche settimane fa, si sarebbe dovuto concludere con il famoso e atteso rally, che mai, però, Piazza Affari ha conosciuto.

Piazza Affari, secondo gli operatori di borsa sentiti da WallStreetItalia, inizierà l’anno prossimo in modo turbolento per poi migliorare assieme alla crescita della zona euro. I titoli da seguire con particolare attenzione saranno di nuovo i telefonici (in particolare Tim), le utilities (in particolare Edison), e i finanziari. Anche i tecnologici potrebbero essere interessanti, a seconda di che direzione prenderà la borsa di New York.

Il 2000 ha avuto la vita difficile. La crisi medio-orientale prima, l’empasse politica americana poi e, soprattutto, i punti interrogativi sul rallentamento dell’economia statunitense (soft o hard landing si chiedono gli analisti) hanno gettato i mercati azionari nell’incertezza. Questa è stata mitigata solo in parte dalla volontà di chiudere l’anno senza farsi male, senza estremizzare certi atteggiamenti.

“Il 2000 è stato sostanzialmente un anno negativo – commenta a WallStreetItalia Donatella Principe, analista della Banca Popolare di Vicenza – partito bene, ma senza sostanza. Il Mib30 è stato comunque il best performer tra gli indici europei. All’interno delle Blue Chips, il titolo che ha corso di più è stato Ras (+87%), mentre il peggiore è stato Tim (-16%)”.

Se per Donatella Principe quest’anno i veri vincitori sono stati i titoli finanziari, l’anno che arriva potrebbe essere quello dei telefonici (Tim su tutti) e delle utilities come Edison e Eni. “Il primo semestre sarà sofferto – precisa l’analista – e servirà per metabolizzare le ultime e tante notizie negative. Gli investitori vorranno vedere i numeri e si guarderà ai titoli con un’alta selettività”.

Per Antonio Federico, responsabile sales and trading di Albertini Sim, il 2000 è stato l’anno delle esagerazioni nel bene e nel male. “La colpa è stata anche degli analisti – precisa l’operatore – che hanno accentuato l’euforia nella prima parte dell’anno e la negatività sul finale. Ma è stata anche la riconferma della bontà del mercato italiano che è stato catalizzato dal Nuovo Mercato e dai Tmt (Tecnologici, media e telefonici) in particolare”.

Per il 2001, invece, le previsioni alla Albertini Sim sono di un anno a due facce: “Il primo semestre servirà a digerire i mega collocamenti delle Tlc – aggiunge Federico – e saranno sei mesi di passione all’insegna della old economy. Per la seconda parte dell’anno, invece, ci attendiamo una ripartenza dall’area euro”.

Non ha dubbi Antonio Ranieri, analista della Uniprof, secondo cui “il 2000 è stato un anno sulle montagne russe, con una bolla al rialzo a marzo e una bolla al ribasso a dicembre. Si è visto di tutto e alla fine il comparto assicurativo è stato il migliore, ma anche Edison ha fatto bene, mentre ha deluso Enel.”

“Per il futuro saremo Stati Uniti-dipendenti – aggiunge Ranieri – e ci si dovrà muovere con molta cautela. In particolare sulle tlc e sui titoli Internet. Attenzione in particolare a quelli italiani che costano troppo rispetto ai competitors europei e statunitensi”.

Più fiduciosa, invece, la trader di una primaria Sim milanese, secondo cui i mercati si risveglieranno nella prima parte dell’anno: “i fondi dovrebbero avere una discreta liquidità a disposizione e noi ci aspettiamo un rally entro marzo, soprattutto se scenderanno i tassi di sconto negli Stati Uniti”. Con il denaro che costerà meno “i titoli su cui puntare saranno le tlc e i media”, precisa l’operatrice.

Discretamente positivo sul prossimo futuro anche Riccardo Cavallero della Gestnord Intermediazione Sim: “Dopo un 2000 neutrale, senza infamia e senza lode, le prospettive per i prossimi 12 mesi non sono bruttissime. Lo scenario macro-economico vede infatti il petrolio in calo e i tassi in discesa. Il mercato migliore sarà quello americano, mentre quello europeo resta alto e quello italiano lo è ancora di più”. Per Cavallero, inoltre, il minor costo del denaro aiuterà i finanziari, le tlc e le utilities che pagheranno meno i debiti contratti: “settorialmente non favorirei i ciclici e resterei tranquillo sul tecnologico” precisa l’operatore.

Per Diego Mihalich, collega di Cavallero alla Gestnord Intermediazione Sim, il futuro resta ancorato ai dati sull’atterraggio dell’economia americana: “bisognerà capire se gli Usa stanno rallentando o c’è qualcosa di più. Se si parlerà di soft landing, negli Usa andranno seguiti da vicino i tecnologici. In Italia sarà difficile anche per le elezioni ormai prossime, che porterà a un’inevitabile empasse decisionale”.

L’amministratore della San Giovanni Sim, Adalberto Tronfi, considera l’anno che si chiude come “un anno di distribuzione dei titoli, ma il difficile deve venire, perché siamo molto alti come quotazioni. Un ritracciamento – aggiunge Tronfi – sarà possibile dagli USA, per poi coinvolgere i mercati del Vecchio Continente. Ma sono ancora tanti gli elementi di preoccupazione e la selettività sarà inevitabile”.

Sentiment neutro-negativo per Matteo Serio della Compagnia Finanziaria Mobiliare: “I mercati restano tendenzialmente sopravvalutati, ma il Mib30 non si dovrebbe appesantire grazie ai titoli finanziari. Se per il 2000 ci è piaciuto Eni, che ha guadagnato circa il 30%, per l’anno a venire puntiamo su Rolo 1473 e Banca di Roma”. Ma per il gestore portafoglio della Sim milanese, già nel 2000 gli assicurativi e i bancari sono stati i titoli che hanno dato maggiori soddisfazioni.
(Vedi DALL’EUFORIA AL FLOP: DOVE VA IL NUOVO MERCATO)
(Vedi INVESTIMENTI: DIVERSIFICATI ANCHE NEL 2001)