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PIAZZA AFFARI: MEDIOLANUM SI AGGRAPPA AL PIU’

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Mediolanum (+0,65% a €11,46) è l’unico titolo del risparmio gestito a essere positivo in questo momento: hanno perso quota, finendo sotto la parità, Bipop Carire (-0,15% a €5,28), e Fideuram (-0,30% a €11,37).

Secondo l’analista di una banca italiana, il settore “prima o poi dovrà fare i conti con gli ultimi risultati, che sono stati negativi”. L’analista si riferisce alla pubblicazione dei dati sulla raccolta dei fondi nel mese di marzo. Al netto è stato registrato un saldo negativo di €2.746 milioni contro i €1.733 milioni di febbraio. In calo anche la raccolta sul fronte azionario: -€4.160 milioni a marzo contro i -€2.077 milioni di febbraio. “Eppure – nota l’analista – il settore addirittura è cresciuto, quasi la notizia non lo riguardasse; credo che prima o poi si sveglierà”.

Più caustico l’analista di una banca straniera che chiede di non essere citato: “i fondi vanno male e il risparmio gestito addirittura cresce? Se uno volesse essere cattivo penserebbe che i promotori finanziari hanno lavorato per far uscire i risparmiatori dai fondi, sui quali guadagnano solo le commissioni di gestione, e farli entrare nelle gestioni patrimoniali sulle quali, in genere, oltre alle commissioni di gestione guadagnano anche le commissioni sulla movimentazione”.

Diversa l’analisi di Daniele Tolusso, operatore di equity sales di Uniprof secondo il quale, al contrario, “la discesa della borsa è stata così veloce che la gente in molti casi non è nemmeno riuscita a vendere, magari puntando sui BoT. E del resto gli investitori devono aver pensato che, prima di recuperare i soldi perduti in borsa, con i titoli di Stato avrebbero impiegato anni; meglio allora rimanere nei fondi e sperare che la borsa impieghi meno tempo a risalire”.

Per Tolusso, la questione non sta tanto nel numero dei riscatti “che considero fisiologici”, quanto nel fatto che non ci sono nuove sottoscrizioni.