(Teleborsa) – Giornata “no” a Piazza Affari e per le altre principali borse europee, in un clima assai pesante vista la delusione per alcune statistiche USA importanti, come l’Ism manifatturiero, le vendite di case esistenti e le richieste di sussidio di disoccupazione, queste ultime in attesa del dato sul mercato del lavoro a stelle e strisce in agenda domani. In Europa si è aggiunta la decisione di Moody’s di mettere sotto osservazione il rating di “tripla A” della Spagna, per un possibile downgrade, a causa del deterioramento delle condizioni economiche e dell’aumento dei costi di finanziamento. L’agenzia internazionale ha poi tagliato il rating di cinque regioni della Spagna, alla luce delle fragili prospettive di ripresa per le regioni nel medio termine. I mercati finanziari hanno così messo da parte gli entusiasmi per le aste della BCE, che hanno confermato l’esistenza di liquidità sul mercato e la non troppa dipendenza degli istituti europei verso la Bce. Nelle primissime ore della mattinata erano state le notizie provenienti dalla Cina a gelare le borse. Una frenata del PMI cinese a 50,4 punti ha profondamente deluso i mercati mondiali, confermando che l’attività economica da segnali di indebolimento. E così si torna a parlare di un double dip, ovvero di una doppia ricaduta in recessione, in scia anche ad una serie di numeri negativi giunti recentemente dall’economia americana. Eccellente invece la performance dell’euro contro il biglietto verde, con quotazioni ben oltre gli 1,24 usd. A galvanizzare la divisa unica europea l’allentarsi delle tensioni sulla liquidità del sistema bancario in Europa dopo la domanda non troppo alta delle aste Bce di oggi e ieri. Da segnalare poi il successo dell’asta bond a cinque anni della Spagna, con la richiesta che è stata di 1,7 volte superiore all’offerta. Si raffredda il prezzo del petrolio, con il Wti a 72,99 dollari al barile mentre l’oro scende a 1.220 dollari l’oncia. A Milano l’indice FTSE IT All-Share archivia gli scambi con un ribasso dell’1,91% a 19489,44, il FTSE MIB con un -1,91% a 18943,76 punti, il FTSE IT Mid Cap con un decremento dell’1,71% a 21961,05 punti e il FTSE IT Star con una flessione dell’1,72% a quota 10247,47. Il future sul Fib scende sotto i 19 mila punti a 18.990. Sul paniere Ftse Mib domina il rosso, specie su banche e cemento. Azimut arretra di oltre il 6% mentre Buzzi e Italcementi risentono della bocciatura di Bank of America-Merrill Lynch. Male anche Cementir, dopo la decisione della Corte di giustizia della UE, che ha definito illegittime le tariffe agevolate per l’energia garantite alle società ex-Terni. Snam scampa alle vendite, grazie all’overweight di Morgan Stanley. Offerta Luxottica, con una debacle di quasi il 6%. In lettera Mediaset all’indomani della presentazione del nuovo palinsesto autunnale. I vertici del gruppo hanno confermato il buon andamento degli affari alla fine del primo semestre, ribadendo l’importanza delle attività spagnole, che ora saranno riunite in un nuovo brand, Mediaset Es. Buca la Fiat, in attesa dei dati sulle immatricolazioni del mese di giugno, che saranno pubblicati questa sera dal Ministero dei trasporti. Al palo Iren, l’utility nata dalla fusione di Iride ed Enia. Debutto pessimo per la nuova matricola Tesmec, con un calo a due cifre in una giornata di generalizzati ribassi. Riflessiva la As Roma: in relazione ad un accordo tra Unicredit e Italpetroli sul passaggio della società giallorossa, il vice ceo di Unicredit Paolo Fiorentino, ha detto: “speriamo che si trovi. Ci sono gli avvocati che lavorano”. Pesante Stefanel: lunedì prossimo prenderà il via l’aumento di capitale da oltre 49,9 mln di euro.