Economia

Piazza Affari investita dal panic selling

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(Teleborsa) – Prosegue senza sosta il panic selling a Piazza Affari, come nel resto dell’Europa. La giornata non era partita certo bene per i mercati, che hanno subito ampliato le perdite sul finire di una settimana densa di emozioni. Quello che poteva apparire un poderoso rimbalzo in avvio d’ottava, è svanito miseramente nei giorni seguenti, che hanno visto i mercati interrogarsi sull’attuazione del maxi Piano della UE e sull’efficacia dei Piani di austerity annunciati da Grecia, Spagna e Portogallo. A questo punto un sentiment diffusamente negativo caratterizza le piazze finanziarie mondiali, con gli indici di mercato che, su questi livelli, chiuderebbero il bilancio settimanale ancora in passivo. I Fututes USA mostrano segni chiaramente negativi, anticipando una partenza debole per Wall Street. Sul fronte macroeconomico, si attendono i dati sul commercio al dettaglio e sulla produzione degli Stati Uniti, oltre alla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan ed alle scorte all’industria. Intanto, i dati sull’inflazione della Spagna e dell’Italia confermano una accelerazione nel mese di aprile. La sfiducia dei mercati e l’incertezza degli operatori si riflette chiaramente sulla performance dell’euro, che è caduto su nuovi minimi di 1,243 USD, livello più basso delgi ultimi 18 mesi. Parallelamente, l’oro si è ulteriormente rafforzato, aggiornando proprio stamattina i massimi storici ad un soffio dai 1250 dollari. A Milano restano sotto tiro le banche, ma il paniere principale è tutto completamente tinto di rosso. L’indice FTSE All Share al momento segna un calo del 3,07%, mentre l’indice FTSE MIB flette del 3,01%. Banche in apnea, soprattutto UBI Banca che annunciato un utile netto in crescita, ma un calo dei proventi operativi e del margine di interesse. La Popolare Milano sconta invece il taglio del Target Price operato da Credit Suisse a 5,3 da 6,3 euro. In rosso MPS all’indomani dei conti ed in vista della futura emissione di un nuovo covered bond da 4 miliardi. Il vortice delle vendite avvolge anche Intesa Sanpaolo, in attesa dei conti quest’oggi. Non fanno meglio gli assicurativi, con Unipol che risente del calo degli utili del trimestre, ignorando il nuovo Piano incentrato su un recupero di redditività. Peggio fa Fondiaria-Sai. Si raffreddano i petroliferi che accusano l’impatto del calo delle quotazioni del greggio attorno ai 73 dollari al barile. Nel settore della raffinazione è particolarmente sacrificata Saras, dopo aver riportato un aumento della perdita, mentre contiene il calo ERG che ha visto conti in miglioramento. Gira in rosso anche Parmalat, che aveva evidenziato una migliore tenuta in mattinata per l’attesa dei conti e per la sua natura difensiva. Brilla Risanamento dopo aver annunciato un ritorno all’utile nel trimestre per 40,3 mln di euro. Fra le Star soffre Amplifon in scia ad un downgrade di Goldman Sachs a “neutral” da “buy”. Regge alle vendite MARR che ha visto crescere utili e ricavi nei primi tre mesi dell’anno.