IntesaBci è il titolo che in questo momento sta perdendo maggiormente sul Mib30: segna -2,23% a €2,67.
La zavorra è rappresentata dal caso dell’americana Enron, attiva nell’energia ma sulla strada del fallimento, e verso la quale IntesaBci come del resto altre banche italiane ha una forte esposizione.
Enron ha annunciato ieri di avere chiesto al tribunale di New York la protezione della
legge dei fallimenti (Capitolo 11) e di avere avviato un’azione legale contro la concorrente Dynergy per rottura di contratto con una richiesta di risarcimento di almeno $10 miliardi.
Nel frattempo il gruppo sta cercando di
ricapitalizzarsi.
Glielo permette proprio il Capitolo 11. Questo fa parte del codice fallimentare statunitense e permette a un’impresa in difficoltà finanziarie di continuare a funzionare cercando al tempo stesso un accordo con i creditori.
Enron ha fatto sapere che ogni eventuale risarcimento pagato da Dynergy sarà versato ai creditori.
Perchè la battaglia contro Dynergy: al’inizio di novembre questa aveva fatto una proposta di acquisizione a Enron ritirandola tuttavia alcune settimane dopo, a causa della scoperta di irregolarità nella contabilità del gruppo.
La vicenda Enron ha risvolti anche in Italia.
Sul fronte bancario le voci di mercato parlano di un’esposizione di IntesaBci per circa €200 milioni.
Analoghi problemi, sebbe in misura minore, interesserebbero anche BNL e San Paolo Imi, con circa €100 milioni ciascuna di esposizione, e Unicredito, con €30-40 milioni.