(Teleborsa) – Avvio di ottava incerto per il listino milanese che, al pari delle altre borse del Vecchio Continente, tenta con insuccesso la via degli acquisti. Sembra dunque che gli investitori non abbiano ancora digerito il deludente dato sul mercato occupazionale a stelle e strisce diffuso venerdì. Non hanno aiutato poi la chiusura stentata di Tokyo e l’andamento debole dell’Asia. Tra i temi del giorno le dichiarazioni di Ben Bernanke. Il numero uno della Federal Reserve, in una intervista televisiva alla CBS andata in onda ieri, ha affermato che la banca centrale americana potrebbe estendere la portata delle misure di quantitative easing da 600 mld di dollari se l’economia USA continuasse a mostrare segnali di scarso slancio, ma anche se il tasso di disoccupazione dovesse rimanere a livelli troppo elevati. Occhi puntati anche sulla riunione dell’eurogruppo di oggi, cui seguirà domani quella dell’Ecofin con la presenza del ministro Tremonti. I temi cardine saranno ancora una volta la questione irlandese, con il piano di aiuti che dovrebbe ricevere il via libera ufficiale, ma anche i timori per un possibile effetto contagio ad altri stati ritenuti più a rischio, in primis Portogallo e Spagna. Decisamente esigua l’agenda macro odierna, che prevede solo la massa monetaria M0 della Gran Bretagna e l’indice Sentix della Zona Euro, mentre oltreoceano non sono presenti indicatori. Sul valutario l’euro scambia contro il dollaro a 1,3352 usd, ritracciando rispetto ai valori toccati dopo il deludente report sul lavoro a stelle ee strisce di venerdì e a quelli del fine settimana. Tra le commodities il petrolio conferma l’attuale stato di grazia con il barile sul Light Crude a 89,48 dollari. Dopo alcune battute in positivo il Ftse All Share scivola nel segno meno viaggiando ora sulla parità a 20.822 punti, così come il Ftse Mib 20.121. Sul paniere principale Tenaris scatta in pole position in un comparto oil generalmente ben impostato anche in Europa. Occhi puntati su Eni che ieri ha comunicato alcune novità sul giacimento di Zubair. Miste le banche, con acquisti concentrati soprattutto su Ubi Banca mentre Unicredit e Intesa Sanpaolo si collocano tra i titoli più venduti. Intanto in casa Unicredit si attendono ancora novità sul successore di Ermotti, passato in UBS. Sempre sotto i riflettori Fiat, che resta ingessata come gli accordi su Mirafiori. Tra i peggiori si colloca Prysmian.