Piazza Affari si presenta in profondo rosso all’appuntamento di metà seduta, con tutti gli indici in negativo e una flessione pesante che interessa trasversalmente tutti i settori, con poche eccezioni per qualche titolo.
La borsa italiana è comunque tra quelle che perdono meno in Europa: “le nostre migliori performance – spiega a WallStreetItalia un analista di Cofin Sim – sono legate al fatto che il Mib30 è diversificato e ospita anche titoli difensivi, come gli energetici o gli assicurativi; in questo senso è più facile che il nostro listino tenga meglio rispetto, per esempio, di quello tedesco, dove il Dax ha connotazioni fortemente tecnologiche”.
La giornata, con il Mibtel in calo dell’1,28%, il Mib30 a -1,44%, il Midex a -1% e il Numtel a -1,95%, è spinta al ribasso da fatti passati e aspettative future. Da una parte, infatti, il listino è affossato dal profit warning lanciato ieri a mercati americani chiusi, dal colosso USA Cisco (Vedi Utili: Cisco annuncia profit warning); dall’altra gli investitori attendono per oggi i dati trimestrali di un altro gigante a stelle e strisce, Intel: secondo la banca d’affari Lehman Brothers i risultati saranno inferiori alle attese. Per il comparto dei tmt potrebbe essere l’ulteriore batosta. Nel corso della settimana, ricorda l’analista di Cofin Sim, “più o meno la metà delle aziende quotate sul Dow Jones daranno i risultati, e lo stesso accadrà per alcune quotate sul Nasdaq; inoltre oggi sul fronte macroeconomico, arriveranno i dati sull’inflazione USA a marzo”.
Tra i titoli che più stanno animando il mercato ci sono i telefonici e Olivetti in particolare. Il titolo lascia il 2,97% a €2,32 ed è quello che, nel settore, perde più degli altri. “Aveva saputo infrangere il muro dei €2,40 – dice l’analista – un ottimo risultato visto che circa un mese fa era intorno a €1,95; ora il rischio è che possa scendere ancora sulla scia dei risultati negativi dei telefonici a livello internazionale. Se confrontiamo i nostri telefonici con gli altri in Europa, vediamo che i nostri hanno perso meno”. TIM è a -2,05% a €7,31. (Vedi Tlc: crollano su Ericsson, indagine Consob e TIM: analisti dubbiosi aspettano dati a maggio)
Il risparmio gestito è in calo, risentendo della debolezza del listino che si riflette negativamente sulle aspettative di crescita del settore. Bipop Carire lascia il 3,07% a €5,30. (Vedi Piazza Affari: risparmio gestito verso il basso)
Vanno giù gli editoriali, con Espresso che lascia il 3,52% a €6,01 e Seat Pagine Gialle in calo del 3,61% a €1,33. “Ciò che si sente dai rumor di mercato – dice l’analista – è che il settore ricomincerà a crescere e che nei prossimi tre mesi sarà bene aver comprato per farsi cogliere preparati dal rialzo”. (Vedi Piazza Affari: momento no per gli editoriali)
Quasi scontata la caduta di STMicroelectronics (-5,01% a €39,25), uno dei peggiori titoli del listino, a causa dei riflessi del comparto tecnologico in America, che ieri al Nasdaq ha chiuso in ribasso, e delle aspettative basate sull’andamento dei future, in perdita.
Tra i pochi titoli in crescita c’è Montedison (+4,08% a €3,06) per la quale sembra che ci sia ancora da rastrellare prima dell’assemblea degli azionisti fissata per il 14 maggio prossimo. “Con una borsa che scende tanto, un titolo che sale così è messaggero di un segnale forte; vale ancora la pena di acquistare – dice l’operatore – stando attenti a uscire, se si vuole fare trading, una volta che si è guadagnato l’1-2%”.
(Vedi Piazza Affari: Montedison ancora alla ribalta)
E in positivo c’è anche Eni (+1,19% a €7,56), al livello dei suoi massimi storici. “E’ un titolo che può arrivare tranquillamente fino a €8; fino a €9 non mi azzarderei – spiega l’analista – in quanto per riuscirci, il gruppo dovrebbe ripetere i risultati eccezionali dello scorso anno”.
Sul Nuovo Mercato spicca il rialzo di Reply (+4,41% a €16,02) dopo i risultati 2000 che evidenziano un utile netto in crescita del 19% sul 1999, mentre cedono tra gli altri Tiscali (-2,36% a €14,68) e Freedomland (-5,77% a €25,95).