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PIAZZA AFFARI IN CADUTA, PORTATA GIU’ DA ERICSSON

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Il crollo dei titoli tecnologici e telefonici, seguito al warning di Ericsson, sta condizionando l’andamento delle borse europee, compresa quella italiana che comunque aveva aperto già in flessione.

L’Italia registra tutto il disagio creato anche da altri due fattori: uno politico-internazionale, riguardo all’uscita di scena, in Francia, di Lionel Jospin; l’altro sul fronte macroeconomico interno, a proposito dell’aumento dell’inflazione nel mese di aprile secondo i dati preliminari.

La caduta verticale di Ericsson a Stoccolma, che si fa sentire pesantemente anche in Europa, da noi si riflette in primo luogo sui telefonici e su Tim in particolare.

Tra l’altro oggi con lo stacco della cedola si sarebbe comunque decretata una fisiologica uscita dal titolo della telefonia mobile; fuoriuscita che è stata poi amplificata dal ribasso del settore.

Ovviamente è in sofferenza tutto il comparto tech, con Stmicroelectronics in prima fila, seguita anche dalla controllante Finmeccanica.

Il momento di difficoltà odierno non riguarda Eni, che ha raggiunto il suo massimo storico sulla scia del prezzo del petrolio, quotato oltre i $26 a barile.

Se ne avvantaggia anche la controllata Saipem, mentre le altre due controllate Snam Rete Gas e Italgas riescono solo negli ultimi minuti a passare in positivo, dopo un avvio debole.

Il fronte del gas segnala la notizia che l’Antitrust ha dato il suo ok all’acquisizione da parte di Enel (in calo) del 98,55% di Camuzzi in mano a Mill Hill Investments.

Si tratta di un’operazione da €1,043 miliardi che porterà al 5% la quota di Enel nella vendita di gas naturale e il gruppo stesso al secondo posto tra gli operatori nazionali dopo Eni.

Tra i gruppi industriali cede Fiat. E’ di oggi la notizia che la controllata Iveco ha raggiunto un preliminare d’intesa con la russa Gorky Automobile Plant (Gaz) e la controllata Rospromatvo per la realizzazione di veicoli commerciali a Nizhni Novgorod, sul Volga. Il primo gennaio 2003 nascerà una joint venture paritetica.

Nell’universo Fiat da segnalare la crescita della Juventus.

Quanto a Ifil, in leggero rialzo, Deutsche Bank ha detto che la partecipazione azionaria in Ifil è dovuta ad una “normale attività di trading” del gruppo bancario tedesco. DB detiene direttamente lo 0,016% di Ifil e indirettamente il 3,256%.

Contrastato il comparto bancario, se si fa eccezione per il risparmio gestito dove si mette in evidenza Bipop Carire.

Banca di Roma è in flessione, ma molto forte è Mps che mette a segno un rialzo superiore ai tre punti percentuali. Il mercato crede nelle indiscrezioni secondo le quali Mps starebbe disimpegnandosi da San Paolo Imi, in cui detiene una partecipazione del 5%.

In denaro Generali a seguito della diffusione dei dati sulla raccolta nel primo quadrimestre 2002.

Sul Midex si segnala il rialzo di Lottomatica, il deciso avanzamento di Tod’s, da giorni sotto i riflettori, e il cedimento di Mondadori che soffre per una raccolta pubblicitaria in calo a inizio anno, sia pure con segnali di ripresa.

Il Numtel vede il crollo di Inferentia, sempre nell’occhio del ciclone per il contenzioso aperto con Bipop Carire. Il titolo lascia sul terreno oltre quattro punti percentuali.

In ribasso anche Tiscali e Vitaminic, sebbene l’amministratore delegato di questa società, Gianluca Dettori, abbia detto che quest’anno arriverà al pareggio.

Vendite su Gandalf nel giorno dell’assemblea degli azionisti.

Tra gli altri titoli, acquisti su Merloni: il gruppo ha chiuso il primo trimestre 2002 con un fatturato consolidato di €495 milioni in crescita del 14%. La società potrebbe dismettere a breve la divisione ambiente.

In spolvero Actelios, che comunque negli ultimi due mesi ha messo a segno un rialzo del 250%. La società del gruppo Falck sarebbe interessata alla divisione ambiente di Merloni.

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