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Piazza Affari: i titoli a cui guardare oggi

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Milano – Sul mercato dei cambi, la crisi politica in Portogallo, che potrebbe spingere in tempi rapidi il Paese a richiedere gli aiuti dell’Ue e del Fmi, pesa sull’euro che scambia in area 1,4050 allontanandosi dai recenti massimi da quattro mesi e mezzo sul dollaro in zona 1,4250. Il premier Jose Socrates si è dimesso ieri sera dopo la bocciatura da parte del parlamento di Lisbona del pacchetto addizionale di misure fiscali concordate con Bruxelles.

Ad incrementare i timori riguardo la sostenibilità del debito europeo è poi arrivata anche l’indiscrezione di stampa di un possibile taglio del rating sulle banche spagnole da parte di Moody’s.

Non aiuta la moneta unica neppure la notizia del rinvio a giugno delle decisioni finali sul potenziamento del fondo europeo di salvataggio e della ratifica del trattato sul meccanismo permanente, l’Esm, previste invece per il vertice europeo di oggi e domani.

Sul fronte delle commodities, petrolio in recupero favorito dalle persistenti tensioni legate alla crisi libica e alla situazione di fermento in nordafrica e medioriente.

OBBLIGAZIONI E MONETARIO

Apertura di segno positivo stamane per i futures Bund con gli operatori che prevedono la prosecuzione del trend di appiattimento della curva dei rendimenti tedeschi vista negli ultimi giorni.

Il costo del debito portoghese, al 7,84% ieri sul decennale, nuovo massimo, e sopra l’8% sul quinquennale, viene già considerato non sostenibile, mentre il anche il debito irlandese sarà tra gli osservati speciali.

BORSE ASIATICHE

In Asia, la Borsa di Tokyo ha chiuso la sessione odierna in lieve calo, penalizzata dalle vendite su Tokyo Elctric Power e sulle società finanziarie, a seguito della continua fuoriuscita di radiazioni dalla centrale nucleare colpita dallo tsunami che ha smorzato l’ottimismo sull’economia. +0,39% l’Hang Seng.

BORSE EUROPEE

Avvio poco mosso per l’azionario europeo, con gli investitori che stentano a prendere posizione dopo le dimissioni del primo ministro portoghese José Socrates, a seguito del no del Parlamento al piano di austerity.

La crisi nucleare in Giappone, i persistenti disordini in alcune parti del Medioriente e la violenza in Libia pesano sul sentiment del mercato rendendo gli investitori più restii a investire sui titoli di rischio come le azioni.

Sotto pressione questa mattina le banche spagnole dopo la notizia che l’agenzia di rating Moody’s ha tagliato di uno o due notches il rating sul debito senior di 30 istituti iberici. Moody’s ha affermato che l’outlook delle banche resta negativo, riflettendo quello del debito sovrano.

Da monitorare inoltre i titoli delle compagnie di riassicurazione come Munich Re, Hannover Re e Swiss Re alla luce dei ribassi di ieri dopo le stime giapponesi del danno del terremoto che ha colpito il Paese lo scorso 11 marzo. Il governo nipponico ha stimato un costo compreso tra i USD198,0 mld e i USD308,0 mld, senza tenere conto dei danni alla centrale nucleare di Fukushima e della crisi nucleare in corso.

PIAZZA AFFARI

Piazza Affari ha aperto debole stamane, con l’indice FTSE/MIB in zona 21.680 pts.

Sul fronte Parmalat, preoccupato dalle mire dei francesi di Lactalis, il Consiglio dei ministri ha approvato ieri un decreto legge che consente alle società quotate di spostare entro fine giugno le assemblee di bilancio e sul rinnovo degli organi sociali già convocate. Il vero pacchetto di misure anti scalate straniere vedrà la luce nelle prossime settimane in Parlamento.

Focus oggi su Autogrill, che ha rinnovato per dieci anni un contratto di esclusiva per la gestione di punti vendita Starbucks negli aeroporti e lungo le autostrade statunitensi. L’operazione porterà nel periodo all’apertura in Nord America di 120 nuovi locali Starbucks, gestiti in licenza da Autogrill, in aggiunta agli oltre 360 che quest’ultimo già gestisce nel mondo e che nel 2010 hanno generato ricavi complessivi per oltre USD450,0 mln.

Oggi pubblicano i risultati Acsm-Agam, Banca Profilo, Beghelli, Caleffi, Dmail, Falck Renewables, Fnm, Gabetti, Hera, K.R.Energy, MHE, Premafin, Retelit, Richard Ginori, Saras, Trevi, Unipol.

EVENTI SOCIETARI

Edison (EUR0,736): l’Ad Umberto Quadrino ritiene che non ci sia bisogno di un aumento di capitale per la società alla luce dei risultati 2010 e delle prospettive 2011.

Fiat (EUR6,15): Chrysler e GM hanno fatto causa ad Allied Systems Holding, accusando il trasportatore di auto di aver “tenuto in ostaggio” oltre 2.400 nuove auto e camion.

Mediaset (EUR4,578): punta a una strategia industriale di medio-lungo periodo incentrata da un lato sul rafforzamento dell’offerta generalista, che non è un business senza più prospettive, e dall’altro sullo sviluppo del digitale che porterà entro l’anno alla nascita di 2 nuovi canali tematici. Il governo ha prorogato il divieto a incroci azionari tra stampa e tv a fine 2012.

Snai (EUR2,424): ha archiviato il 2010 con ricavi per EUR556 mln, in calo dello 0,7% dai EUR560 mln dell’esercizio precedente. Il risultato consolidato d’esercizio è stato però negativo per EUR33,8 mln contro un buco di EUR99 mln del 2009.

Unipol (EUR0,481): atteso CdA sui risultati 2010

MACRO, CAMBI E COMMODITIES

Mattinata ricca di dati economici in Europa, tra cui la fiducia consumatori italiani di marzo, attesa in calo a 105,5 pts dai 106,4 pts del mese precedente.

Dalla Francia arriva invece la fiducia delle imprese: previsto in questo caso un dato stabile a quota 106. Focus poi sulle indagini di marzo sui direttori d’acquisto (settore manifatturiero, settore servizi e composito) relative a Francia, Germania e Zona Euro: per quest’ultima le stime indicano un indice Pmi composito a 57,8 pts, in calo dai 58,2 pts di febbraio.

Tra i dati Usa del pomeriggio, l’attenzione andrà agli ordinativi di beni durevoli in febbraio (atteso un +1,1% dopo il +3,2% del mese precedente) e alle richieste di sussidi dei disoccupazione (stimate 383.000 nuove richieste contro le 385.000 della settimana precedente).

In Giappone, le esportazioni sono aumentate del 9% annuo in febbraio, contro l’1,4% del mese precedente e l’8,6% delle attese. Torna in attivo la bilancia commerciale del paese: il surplus si attesta a JPY654,0 mld (USD8,0 mld) contro attese per JPY895,0 mld; in gennaio era stato registrato il primo dato in deficit da quasi due anni. Gli effetti del terremoto, prevedono gli economisti, peseranno sui dati dell’export dei prossimi mesi.

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*Questo documento e’ stato preparato da UniCredit Bank AG. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito il disclaimer ufficiale di WSI.