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PIAZZA AFFARI GIU’, SI SALVANO FIAT E INTESABCI

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Piazza Affari ha chiuso in pesante calo, con un deciso aumento dei volumi nella seconda parte della giornata. Al giro di boa il listino milanese era riuscito a rimanere al di sopra dei valori della vigilia, seppur di poco.

La seconda parte della giornata si era infatti aperta con il debole avvio di contrattazioni a Wall Street, accompagnato da una serie di indicazioni contrastanti sul comparto dei chip.

Dapprima si era espressa la banca d’affari Bear Stearns , che in una nota sul comparto aveva invitato gli investitori a riposizionarsi sul settore.

Poi è stata la volta di Ubs Warburg, che ha anticipato le notizie negative del colosso Usa Intel (INTC – Nasdaq). Il taglio dei prezzi di alcuni prodotti potrebbe aprire la strada a un possibile profit warning.

La fiammata rialzista seguita alla pubblicazione dell’indice Ism manifatturiero (ex Napm) di maggio è durata pochissimo e il mercato Usa è passato in rosso, trascinando anche Piazza Affari.

Il Mibtel è sceso a 21.678 punti (-1,25%)
Il Mib30 si è fermato a 29.529 punti (-1,41%).
Il Midex ha ceduto lo 0,69% a 27.378 punti.
Il Numtel ha chiuso a 1.858 punti (-2,57%).

Il comparto dei tech italiani, che in Italia è rappresentato principalmente da Stmicroelectronics, ha sofferto i segnali negativi lanciati da Intel. Il titolo è pericolosamente scivolato sotto il supporto a €28 dopo aver abbattuto quello psicologico a €30.

In calo anche i telefonici e i media, come Tim, Telecom Italia e, per rimanere nella scuderia di Marco Tronchetti Provera Seat Pagine Gialle. Ha tenuto invece Mediaset.

Tra i bancari l’ha spuntata IntesaBci, mentre Bipop Carire e il risparmio gestito hanno sofferto molto.

Prese di beneficio anche per la coppia di promessi sposi, ovvero Mps e Bnl, che a giorni si pronuncieranno su un possibile impegno finanziario al fianco di Fiat. Il titolo del colosso torinese ha chiuso in leggero rialzo, dopo le voci di cessione di una parte della quota detenuta dal Lingotto in Italenergia.

Tra gli energetici hanno tenuto parzialmente Eni e le sue controllate, come Italgas e Snam Rete gas.

Il cane a sei zampre ha chiuso un’operazione con la francese TotalFinaElf per la cessione della quota del 45% del giacimento di Al Khalij, situato nell’offshore del Qatar.

Sostanzialmente invariata anche Enel, con gli investitori che aspettano le prossime mosse del colosso dell’energia nell’ambito dell’operazione France TelecomWind.

Sul Midex hanno brillato Mondadori, Italcementi e Rinascente, dopo l’ok dell’Antitrust all’ingresso della società in Intermedia 90.

In ribasso Fondiaria, dopo che il Financial Times ha detto che l’agenzia di rating Standard and Poor’s sarebbe “scettica” sul matrimonio con Sai, parzialmente bocciato anche da qualche banca d’affari.

E’ andato bene il debutto di Popolare Verona e Novara.

Sul Nuovo Mercato pesante ribasso di Tiscali, nonostante le smentite alle voci di un interessamento da parte di Microsoft per la società sarda.

In rosso anche Dmail e Tecnodiffusione, che oggi ha iniziato l’aumento di capitale.

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