La galassia Pirelli potrebbe presto allargarsi. Secondo alcune indiscrezioni, negli ultimi tempi i rapporti tra Aem e Marco Tronchetti Provera si sono fatti sempre più amichevoli. E questa vicinanza d’intenti potrebbe portare a sviluppi molto interessanti su e.Biscom e in particolare sulla controllata Fastweb, la società nata per cablare con la fibra ottica Milano, Roma e le maggiori città italiane.
La partecipazione di Aem in Fastweb, dopo l’aumento di capitale da €232,4 milioni, è scesa al 31% dal 37,8%. Secondo alcune voci la municipalizzata milanese potrebbe cedere la proprio quota (il 31% appunto) per una quota di capitale di Pirelli&C., ottenendo una cospicua plusvalenza da utilizzare nel business dell’energia. “Aem – dice Giuseppe Rebuzzini di Rasfin – ha bisogno di liquidità per concorrere alla gara per le centrali di produzione elettrica messe in vendita da Enel”.
Per Telecom-Pirelli, invece, si tratterebbe di consolidare il core business della telefonia attraverso il controllo di una società che gestisce 1.600 km di fibra ottica (fonte Fastweb).
Dal punto di vista di AEM – dice ancora Rebuzzini – è chiaro che sarebbe conveniente svincolarsi da una società che non si occupa del core business di Aem, ma è molto difficile che si trovi facilmente un acquirente disponibile a investire grosse cifre sul business delle tlc”.
Il valore della quota di Aem in Fastweb si aggira intorno ai €600 miliardi, pari a circa 1.200 miliardi di lire, proprio la cifra che, secondo le indiscrezioni raccolte da Wall Street Italia, Telecom Italia sarebbe disposta a investire per entrare nella società milanese. Venerdì prossimo ci sarà l’assemblea ordinaria di AEM e proprio in quel giorno potrebbe esserci l’annuncio dell’operazione.
“Per quanto riguarda Aem – conclude Rebuzzini – sarebbe sicuramente una operazione importante, ma non credo personalmente che Telecom sia interessata a una operazione di questo tipo”.
Anche un operatore di una importante sim italiana, che ha chiesto di non essere citato per precisa politica aziendale, è sostanzialmente dello stesso avviso.
“La nostra Sim, di recente, ha pubblicato uno studio proprio su Aem, e abbiamo stabilito un fair value per il titolo a €1,87, di cui €1,36 legata al core business dell’energia e €0,52 legata alla presenza in Fastweb, società che valutiamo €2 miliardi”.
“Se Aem dovesse vendere a questi prezzi, cioè €600 milioni, il suo fair value rimarrebbe sostanzialmente invariato (perché €600 sarebbero il 30% circa del valore di Fastweb, €2 miliardi), ma ci sarebbe una importante riduzione del debito consolidato e un’interessante eps per il 2001”.
Su Telecom come potenziale acquirente l’operatore preferisce non sbilanciarsi: “L’operazione, secondo me, potrebbe essere fattibile ma anche rischiosa. In fondo Telecom Italia ha detto di voler investire in tecnologia e Fastweb rappresenta in questo momento una società che si sta muovendo bene e nei prossimi anni potrebbe fare utili importanti, anche se va detto che c’è in discussione il progetto di quotarla in Borsa. Se il prezzo di collocamento non dovesse essere adeguato la società potrebbe fare ricorso a un aumento di capitale, e questo significherebbe nuovi esborsi da parte dei soci. E poi c’è il problema Antitrust. Telecom e Fastweb avrebbero probabilmente insieme una posizione dominante nel mercato delle tlc e questo al Garante non sfuggirebbe”.
Il potenziale interesse di Teelcom Italia per Fastweb passa anche attraverso i rapporti cordiali che il colosso telefonico italiano ha con la società di Micheli e Scaglia e che si intrecciano anche in un’ottica di partecipazioni incrociate.
E.Biscom infatti è già in Pirelli&C con il 5,019%. La partecipazione, che prima dello scorso 3 ottobre era del 4,6%, venne definito nella circostanza “una partecipazione con rilevanza esclusivamente finanziaria”.
Lo stesso Tronchetti Provera, durante l’incontro con la comunità finanziaria dello scorso 27 Settembre 2001, aveva detto che erano in corso partnership tecniche (con partecipazioni dell’1% massimo) con tutte le società che avessero nel loro business la tecnologia applicata alle tlc.
Va anche ricordato che il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, nei mesi scorsi, ha dato il via libera alla stipula di un accordo con Fastweb per consentire alla stessa “l’accesso a pagamento alle infrastrutture civili disponibili di Telecom Italia per la posa di cavi in fibra ottica finalizzata alla fornitura di servizi interattivi e multimediali”.
La durata del contratto – si legge nel comunicato Telecom – è legata a quella della licenza dell’operatore, fermo restando che è prevista una clausola di recesso nell’ipotesi di perdita di controllo, da parte di Telecom Italia, delle emittenti La7 e Tmc2.
E qui potrebbe scattare un’altra operazione: la vendita di LaSette, la televisione fortemente voluta dall’ex amministratore delegato di Seat Pagine Gialle, Lorenzo Pelliccioli.
Telecom Italia potrebbe infatti girare il controllo di LaSette a e.Biscom, che punta a fare dell’ex TMC il canale all news da far passare attraverso la fibra ottica tramite l’offerta tv on demand.
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TELECOM: L’ARRINGA DI TRONCHETTI PROVERA
PIAZZA AFFARI: LASETTE NEL MIRINO DI E.BISCOM
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