Piazza Affari non ce l’ha fatta a tenersi stretto il rialzo dell’apertura e a metà seduta mostra tutti gli indici in ribasso, con l’unica eccezione del Numtel che tuttavia sta erodendo inesorabilmente i suoi guadagni.
Il mercato ha dato dimostrazione che la buona partenza di oggi altro non era che un semplice rimbalzo tecnico dettato dalle ricoperture, dopo le perdite della vigilia che hanno pesato sia sulle borse europee che su Wall Street che ha infranto importanti supporti.
Ora si rimane in attesa dell’avvio in America, e si guarda ai future che restano in territorio positivo, ma non danno segno di particolare entusiasmo.
In Italia l’attenzione è tutta concentrata su Fiat.
Il titolo perde terreno alla vigilia dell’incontro con i sindacati.
Di fronte alla prospettiva di migliaia di posti di lavoro tagliati, il mercato teme che la situazione finanziaria del gruppo sia peggiore di quanto annunciato e scommette al ribasso.
Oggi il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ha escluso l’ipotesi di nazionalizzazione del gruppo, ma ha detto che il governo si occuperà del caso del Lingotto.
Il ribasso del Mib30 al di sotto della parità è agevolato dal cedimento dei bancari che invece nella prima parte della giornata si erano mostrati più tonici.
Tiene bene Mps ma, se Unicredito galleggia, altri titoli come Capitalia perdono decisamente quota.
Negativa anche IntesaBci su cui si appuntano voci su un prossimo ridimensionamento dell’organico.
Il risparmio gestito resta positivo, con la sola eccezione di Fineco, in perdita di quasi un punto e mezzo percentuale.
Nell’universo di Marco Tronchetti Provera, gli unici segni positivi sono per Seat Pagine Giallee per Tim, che ha concluso l’acquisto del 100% del consorzio telefonico Blu.
In ribasso Telecom Italia nonostante Morgan Stanley abbia detto di preferirla a Pirelli, perché mostra una redditività superiore e al contempo un rischio operativo e finanziario minore. Gli analisti americani hanno confermato il giudizio sul titolo “overweight”.
Cede Eni sul calo del prezzo del greggio, causato dai toni apparentemente più cauti usati dal presidente Usa George W. Bush sulla prospettiva di un conflitto con l’Iraq.
Tra le controllate del gruppo petrolifero è in rialzo Snam Rete Gas nonostante il giudizio di Moody’s, mentre cresce anche Italgas che secondo alcuni analisti ha spazio per arrivare fino a €11.
Sul Nuovo Mercato c’è molto movimento su e.Biscom dopo l’accordo con Twentieth Century Fox per la distribuzione di titoli cinematografici a richiesta e i risultati della controllata Fastweb.
Sale anche Tiscali, mentre scende Aisoftware, che ha annunciato il ricorso alla cassa integrazione.
Tra gli altri titoli è piatta Rinascente .
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