Ancora una giornata di ribassi a Piazza Affari. Non si è esaurita la corrente ribassista che ha investito la Borsa italiana in questi ultimi giorni.
“A dire la verità – dice Angelo Semerano, di Sella Capital Market – a metà giornata c’era qualche timido segnale di ripresa, legato alla decisione dell’Antitrust USA, che secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters rinuncia a scorporare Microsoft (MSFT – Nasdaq)
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“Poi sul mercato è arrivata come una mannaia – dice ancora Semerano – la notizia che il NAPM servizi, l’indice dei manager americani responsabili degli ordini di acquisto per le aziende USA, è del 45,5, e i mercati si sono rituffati nelle vendite”.
“Il segnale negativo – dice ancora Semerano – è anche la vendita di titoli come Generali, che hanno perso circa il 4%. Finora questi titoli erano rimasti abbastanza indenne dalle vendite”.
Il Mibtel ha chiuso sotto i 23.000 punti (-2,55%), il Mib30 ha perso il 2,89%, mentre il Numtel ha chiuso vicino i 2.000 punti in ribasso del 4,15%.
I titoli che hanno movimentato maggiormente il mercato, come è successo in questi ultimi giorni, sono stati quelli della scuderia Pirelli.
In particolare è da segnalare la giornata di TIM, che ha perso nonostante una semestrale giudicata dagli analisti positiva. Secondo gli analisti, TIM è il più profittevole tra i competitors europei, ma è stato penalizzato dall’andamento negativo del comparto tlc.
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Olivetti ha chiuso in rosso a €1,224: secondo alcuni analisti esiste una chiave di lettura per spiegare il crollo del titolo. La richiesta per un aumento di capitale sarebbe infatti una manovra pilotata per favorire l’ingresso di un nuovo socio a prezzi molto bassi.
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La crisi dei telefonici europei si ripercuote negativamente anche sui titoli tecnologici come STMicroelectronics. Il settore delle fibre ottiche è uno dei più esposti al rischio che la scelta di cablaggio delle città possa in qualche modo rivelarsi un investimento non profittevole.
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ENI ha chiuso in calo nonostante l’annuncio di stamane della scoperta di un importante giacimento di gas in Australia, nel bacino offshore di Bonaparte, a circa 300 chilometri a sud-ovest dalla città di Darwin.
Ha chiuso in rosso anche Enel, dopo le voci di un super-dividendo di circa 2.000-3.000 miliardi di lire.
Fortemente penalizzati i titoli bancari. BNL è tra le peggiori del listino. Sul titolo sono rimbalzate le voci che una primaria Sim avrebbe venduto una grande quantità di titoli. Non ci sono al momento notizie particolari.
(Vedi sezione RUMORS che trovate sul menu in cima alla pagina).
Sul fronte del risparmio gestito bisogna registrare i forti ribassi di Mediolanum e Fideuram. La flessione di Bipop Carire è stata inferiore perché sostenuta dalle ipotesi speculative circa l’ingresso di nuovi soci. Emilio Gnutti, il finanziere di Hopa, ha ammesso di avere un interesse per la banca. Il suo intervento sarebbe basato su una valutazione di €5 per azione.
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Il Nuovo Mercato è stato preda di devastanti ribassi. Tiscali ha subito un brusco scivolone, rendendo difficile anche un’analisi tecnica per la mancanza di supporti fondamentali.
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