(Teleborsa) – Piazza Affari archivia l’ultima dell’anno in netto ribasso, in un 2010 che per la Borsa milanese ha mostrato ribassi a due cifre. L’anno si chiude così con poca gloria per il Ftse Mib che arretra di oltre 13 punti percentuali a differenza di un Ftse Star che nell’utlimo anno ha guadagnato oltre il 3%. Il listino italiano, al pari delle altre borse del Vecchio Continente, ha mostrato oggi un andamento dimesso fin dall’avvio ampliando i ribassi al giro di boa. A nulla sono serviti i dati macro provenienti d’oltreoceano che hanno sorpreso tutti in positivo. Scendono, infatti, oltre le attese i sussidi settimanali alla disoccupazione e balza sopra ogni più rosea previsione l’indice PMI Chicago. Anche la vendita case pendenti di novembre è aumentata oltre le previsioni degli analisti segnando un incremento del 3,5% contro l’aumento più contenuto delle attese che lo vedeva in rialzo dell’1,5%. Sul valutario la moneta unica si conferma ben impostata nei confronti del dollaro, che invece continua a perdere terreno verso le altre principali valute mondiali. Tra l’altro oggi il biglietto verde ha aggiornato un nuovo minimo storico nei confronti del franco svizzero, evidentemente ritenuto un bene ancor più “rifugio” del dollaro. Tra le commodities il petrolio perde terreno con il barile sul Light Crude che scivola sotto i 90 dollari dopo che le scorte settimanali di greggio statunitense hanno evidenziato un calo insieme a quelle di benzine e distillati. Il Ftse All Share archivia la giornata con un calo dell’1,33% a 20.935 punti, il Ftse Mib scende dell’1,45% a 20.173. Il Ftse IT Mid Cap ha perso lo 0,68% il il Ftse Star lo 0,30%. In un paniere tutto tinto di rosso, la grande protagonista della giornata è stata Fiat che ha archiviato la giornata in cima al Ftse Mib. Il titolo del Lingotto dopo una prima parte di giornata sotto la linea di parità ha chiuso con un +2.94%. I riflettori già da ieri si sono accesi sul Lingotto dopo che sindacati e azienda automobilistica hanno siglato il tanto atteso accordo su Pomigliano. Oggi, la caccia agli acquisti sul titolo del Lingotto è partita dopo che sono iniziate a circolare le previsioni sul valore che il mercato attribuirà alle azioni di Fiat e di Fiat Industrial, alla vigilia dell’esordio in borsa lunedì 3 gennaio. Secondo molti analisti la nuova Fiat auto potrebbe quotare 6,65 euro mentre Fiat Industrial potrebbe attestarsi a sui 9,40 euro ad azione. Una valorizzazione che se diventasse realtà attribuirebbe a Fiat un valore di 16,05 euro per azione, quindi superiore alla chiusura odierna a 15,43 euro. Tra gli altri segni più, Exor, che dopo una prima parte di giornata in rosso è stata trascinata al rialzo da Fiat. Freccia verde per Finmeccanica, che festeggia un po’ in ritardo le nuove commesse annunciate ieri. Rialzi anche per Stmicroelectronics. Tra le peggiori Telecom, Buzzi, Bulgari e Fondiaria-Sai, quest’ultima in attesa di novità dalla Consob sull’ingresso di Groupama nella holding a monte Premafin. Depresse le banche tra cui spiccano i cali di Intesa San Paolo e Unicredit. In forte calo anche il Banco Popolare, nonostante La Repubblica affermi che anche Caritorino, dopo Cariverona, sarebbe pronta a sottoscruivere l’aumento di capitale della banca. Freddi gli oil , con Eni che, secondo un quotidiano portoghese, potrebbe cedere a caro prezzo la quota di Galp a Petrobras Tra gli altri energetici in retromarcia, Snam rete Gas che è scivolata sotto la parità dopo il taglio del target price da parte di Goldman Sachs. Sull’ampio è precipitata Kinexia che, secondo quanto dichiarato dall’AD a Il Sole 24 Ore, vorrebbe entrare nel settore ambientale ma non con una fusione con Waste Italia. Brillante Prelios. A spingere in avanti il titolo l’annuncio da parte della società della conclusioni di due importanti operazioni. Chiude in corsa CAD IT. che ha annunciato il rinnovo el contratto per servizi informatici a favore delle società del Gruppo Equitalia.