Economia

Piazza Affari conclude la giornata incolore

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

(Teleborsa) – Piazza Affari conclude la giornata sui livelli di parità, intonandosi al panorama europeo privo di slancio. Dopo un avvio di giornata cauto, gli indici milanesi hanno continuato a muoversi prudentemente al giro di boa, aspettando indicazioni dalla borsa a stelle e strisce. In realtà l’apertura incolore di Wall Street che si dimostra ancora debole e svogliata, non ha aiutato a dare una sferzata di energia alle borse continentali. C’è stata delusione per il tanto atteso dato sul PIL americano del terzo trimestre, la cui lettura finale è stata rivista leggermente al rialzo ma sotto le attese degli analisti. Delude anche il settore immobiliare, che ha visto la vendite case esistenti a novembre balzare al di sotto delle stime. Nemmeno dal fronte macro europeo le notizie non sono state positive. Il PIL del Regno Unito è stato rivisto al ribasso, risultando inferiore alle attese. Anche in Italia le vendite sono cresciute dello 0,3% rispetto a settembre, confermando un trend modesto. “Il dato delle vendite al dettaglio di ottobre sottolinea il perdurare di una crisi dell’economia e di un andamento piatto della fiducia degli italiani rispetto alla prospettiva”, ha affermato il presidente di Confesercenti. Sul valutario, la moneta unica rimane ingessata nei confronti del dollaro attestandosi a 1,3091 USD (-0,06%), mentre il petrolio naviga sopra i 90 dollari al barile, dopo che consueti dati settimanali sulle scorte di greggio statunitense sono state in calo. Tra gli indici milanesi, l’indice FTSE All Share chiude con un incremento dello 0,06% a 21.449 punti, l’indice FTSE MIB lima dello 0,02% a quota 20.733. Exor si conferma in cima alle blue-chips, grazie al rialzo del Target price operato da Equita SIM, che ha confermato un giudizio “buy” per il titolo. Rialzi più contenuti per Fiat anch’essa promossa dallo stesso broker. La casa d’auto torinese e la holding della famiglia Agnelli restano sotto i riflettori anche per l’approssimarsi dello sbarco in Borsa della Fiat Industrial, che inizierà le contrattazioni il prossimo 3 gennaio. Intanto, l’AD del Lingotto, Sergio Marchionne, resta concentrato su Mirafiori, nella speranza di trovare un accordo prima di Natale. Freccia verde per gli oil, anche se hanno ritracciato rispetto ai guadagni della mattinata. Fra i migliori resta Saipem, seguita dall’Eni, dopo che il Presidente, Roberto Poli, ha precisato che non c’è mai stata alcuna pressione politica sul gruppo. In una intervista a Il Sole 24 Ore, Poli ha anche toccato il tasto Gazprom, sottolineando che i rapporti sono esclusivamente d’affari. Chiude in pole position Fondiaria-Sai che fa meglio degli altri assicurativi. Chiude sugli scudi anche la controllante Premafin. Ben comprate Campari e Ansaldo, in un Listino che cerca opportunità d’acquisto. Giornata no per le banche, che hanno sofferto oggi dopo il recente rally. Banco Popolare si conferma la peggiore, seguita da Intesa Sanpaolo, che attende la creazione di un nuovo polo assicurativo. A nulla sono servite le rassicurazioni del Presidente, Giovanni Bazzoli, sulla questione Basilea3. Si sgretola il cemento con Buzzi ed Italcementi, mentre nelle costruzioni frazionali rialzi per Astaldi, grazie ad un nuovo contratto in Florida. Sul completo sotto le luci della ribalta Beghelli al secondo giorno di rally, dopo l’annuncio ieri di un nuovo impianto a ciclo combinato che si avvale del fotovoltaico. Debutto con fuochi d’artificio per First Capital, la nuova matricola dell’AIM Italia, che ha avviato le contrattazioni in rialzo del 12,4% e ha chiuso con guadagni superiori al 5%. Conclude in retromarcia Beni Stabili, dopo che Mediobanca ha completato il collocamento accelerato di una quota del 3,4%.