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PIAZZA AFFARI: COME MUOVERSI A NOVEMBRE?

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Novembre non porterà a Piazza Affari quell’inversione di tendenza che il mercato aspetta e che, in alcuni casi, viene confusa con il rimbalzo tecnico delle ultime settimane.

Gli operatori e gli analisti interpellati da Wall Street Italia sono quasi tutti concordi nell’affermare che il prossimo sarà un mese da trading, magari non troppo stretto. Un mese di assestamento durante il quale, con una certa cautela e se si cavalcherà l’onda giusta al momento giusto, sarà possibile sfruttare buoni spunti in settori come i media, i telefonici, i tecnologici, i bancari.

Ma attenzione, avverte Erasmo Paolella, gestore di Banque Cortal (gruppo BNP-Paribas): “il trend principale è ancora improntato al ribasso, il movimento rialzista in atto da alcune settimane è solo un recupero tecnico”.

Paolella nota che nel mese di ottobre il range di oscillazione del Mib30 è stato del 5%, tra i 30.000 e i 31.500 punti, in un continuo dubbio: il peggio è passato o è solo un rimbalzo?

“In questa fase di incertezza – dice l’operatore –il mercato tende a cristallizzarsi, e non c’è da meravigliarsi se da giornate nelle quali si faceva più o meno 4% stiamo passando a giornate nelle quali gli indici oscillano tra più o meno 2%, per poi arrivare a range di oscillazione giornaliera di più o meno 0,1%”.

Questa cristallizzazione, per alcuni operatori, è figlia della necessità del mercato di metabolizzare la batosta di metà settembre. Il mercato, dicono, ha bisogno di tempi lunghi per digerire una flessione tanto violenta e repentina.

Daniele Tolusso, operatore equity sales di Uniprof, concorda con Paolella: “stiamo assistendo a un recupero dei prezzi, non è ancora un’inversione di tendenza; quello che si può dire è che il mercato sta tornando alla normalità con una ripresa a V”.

L’operatore spiega perchè. “I tragici fatti dell’11 settembre scorso hanno tolto il dubbio su: recessione-sì o recessione-no. Una volta chiarito che l’America era piombata in recessione, sono scattate le misure di protezione da parte delle autorità monetarie e del governo USA, e questo ha aiutato i mercati”.

Tolusso è convinto che anche se è troppo presto per dire di aver lasciato tutto il brutto dietro le spalle, il mercato si sta riprendendo grazie anche al ritorno della liquidità che era stata rastrellata sull’onda della paura subito dopo gli attentati.

Dal punto di vista tecnico Andrea Savio, analista di Gestnord Intermediazione Sim, sostiene che il mese di novembre in borsa sarà condizionato da quanto accadrà nei prossimi giorni.

Il Mib30 è ora in una fase laterale tra i 30.000 e i 31.500 punti: questa soglia coincide con i minimi del 1999 ed è anche l’ex supporto rotto l’11 settembre scorso.

“Per vedere nuovi allunghi – dice Savio – bisogna attendere un primo segnale sopra i 31.500 punti, meglio sopra i 32.000 punti. Eventuali inversioni di tendenza solo al di sopra di questa quota con obiettivo 34.000-35.000 punti”.

Il trend di fondo, concorda l’analista, resta ribassista. Lo sarebbe anche se il Mib30 arrivasse ai 34.000 punti.

Savio offre il suo consiglio a chi si muoverà sul mercato di Piazza Affari nel mese di settembre: “sulla lettera, fare acquisti importanti solo in area 28.400-28.300, con chiusura di posizioni sotto i 27.900”.

Il senso, dice ancora l’analista, è che si possono creare buone possibilità di trading, “ma bisogna stare attenti perchè i segnali non sono ancora buoni, basti guardare la configurazione dello Standard & Poor’s in America: è negativa, e la tendenza resterà tale, a meno che l’indice non salga sopra i 1.150-1.170 punti”.

A vedere la situazione con una briciola di ottimismo in più è Pietro Rasini, analista di Banca Popolare di Vicenza.

Rasini: “novembre sarà un mese moderatamente positivo, durante il quale si tornerà a guardare i fondamentali. Secondo me – dice l’analista – stiamo andando verso una ripresa del ciclo economico che avverrà nel secondo semestre del prossimo anno. E siccome il mercato sconta sempre gli eventi con sei mesi di anticipo, ecco perchè prevedo un periodo positivo”.

L’uso dell’avverbio “moderatamente” è suggerito dal fatto, dice Ranieri, “che manca ancora la fiducia degli investitori per tornare a comprare; inoltre bisogna mettere in conto che anche chi è rimasto dentro, quando vede il mercato risalire tende a prendere profitto e ad aggiustare il suo portafoglio. E’ per questo che alla fine non mi aspetto ancora exploit scintillanti dalla borsa”.

Per l’analista i settori più promettenti sono i telefonici, i bancari grazie ai tassi di interesse bassi, e anche i tecnologici: “hanno buone possibilità di recupero”.

Mario Spreafico, direttore degli investimenti di Banca Popolare di Lodi Fondicri, è anch’egli convinto di una ripresa dei titoli telefonici e dei tecnologici “che erano arrivati al bottom”, ma nutre aspettative anche per i media, per i quali “il grande pessimismo sul fronte della raccolta pubblicitaria credo sia stato ormai scontato”.

Spreafico tuttavia si mantiene molto prudente. Dobbiamo ancora verificare, dice, l’entità del rallentamento americano e come questo si concretizzerà effettivamente nella sua ricaduta sull’economia mondiale. “per questo – afferma – è di grande importanza il dato sulle vendite al dettaglio di ottobre, che recepiremo a metà novembre”.

L’operatore di Popolare Lodi Fondicri non è d’accordo con Rasini quando questi dice che il mercato sta cominciando a scontare la ripresa attesa per metà dell’anno prossimo: “per dire questo dobbiamo prima, secondo me, aspettare i dati fondamentali economici americani ed europei”.

La ripresa, aggiunge, “ci sarà quando saranno dissipati tutti i dubbi e i timori della gente sulla sicurezza collettiva, quando sarà fermissima la consapevolezza che lo Stato è in grado di creare una rete di protezione, e quando dalle aziende cominceranno ad arrivare dati positivi”.