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PIAZZA AFFARI COL SEGNO MENO, VIVACE IL MIDEX

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Piazza Affari ha chiuso in rosso, lontano dai minimi di seduta toccati prima dell’apertura di Wall Street. Già a metà seduta gli indici erano in rosso, in attesa dei dati macroeconomici provenienti dagli USA. La notizia principale riguarda la crescita del Pil, superiore alle aspettative del mercato.

“In sostanza – dice un trader milanese che preferisce rimanere anonimo – sembra scongiurato il pericolo: l’economia USA non è in recessione”.

“Il problema vero è la politica monetaria degli USA – dice ancora il trader – perché il sentiment diffuso è che Greenspan non interverrà con un nuovo taglio dei tassi d’interesse sul costo del denaro USA, e questo ha depresso i mercati”.

Sul fronte più strettamente politico-economico si segnala lo studio di Bankitalia sulla perdita di appeal del mercato azionario e il segnale di avvertimento che la Commissione Europea ha lanciato alla Germania accusata di non rispettare i paramentri del patto di stabilità del 1997. “Il mancato allineamento dell’economia tedesca – dice ancora il trader – è strettamente legato al rallentamento dell’economia mondiale, anche l’Italia e la Francia sono sotto osservazione”.

Il Mibtel ha chiuso a 22.742 punti (-0,62%), il Mib30 è sceso a 31.905 punti (-0,75%), il Midex ha terminato la seduta in rialzo dello 0,16%a 26.747 punti e il Numtel ha perso lo 0,86% a 2.316 punti.

A Piazza Affari hanno tenuto nuovamente banco i titoli bancari: BNL è cresciuta dopo che la spagnola Bbva (che ha aumentato la propria quota nell’istituto italiano) ha confermato la fusione con MPS.

Secondo quanto si è appreso la banca romana potrebbe avere condizioni più favorevoli rispetto alle prime stime del mercato.

“Il mercato – dice il trader – era orientato su un concambio attorno allo 0,82-0,84 azioni MPS per una BNL, ora sembra che il concambio sia vicino all’uno a uno”.

Hanno chiuso in territorio positivo anche ENI e Bipop Carire.

In rosso invece Unicredito. Sul titolo si sono moltiplicate le voci di emissione di un bond convertibile per il collocamento del 6% del capitale detenuto da Fondazione Verona, Torino e Treviso. Il titolo ha anche comunicato di voler lanciare un’opas sulla totalità delle azioni di Zagrebacka Banka, mentre si è sgonfiato il caso Cesarini.

Tra i ribassi più consistenti troviamo Bulgari, negativo fin dall’apertura, i cui investitori sono sembrati sfiduciati di fronte ai dati di bilancio e alle deboli prospettive di ripresa.

Segno meno anche per i telefonici, tra i quali hanno chiuso pesante Olivetti e Telecom Italia. Debole anche TIM che ha avanzato una manifestazione di interesse per il consorzio telefonico Blu insieme ad altre società, tra le quali Autostrade e Wind (gruppo Enel).

Ha ceduto terreno anche Finmeccanica e la controllata STMicroelectronics, il cui calo è stato in linea con i tecnologici di tutta Europa.

Pesanti gli editoriali con Mediaset e Seat Pagine Gialle, sul quale hanno pesato le indiscrezioni su una possibile decisione dell’Authority per le tlc in merito alla raccolta pubblicitaria dell’elenco telefonico universale.

Il Midex, come avviene da molte settimane, è stato il listino migliore, movimentato da Snia, che fin dall’inizio delle contrattazionisi è posizionato al di sopra del prezzo di offerta a €1,8 lanciato da Bios, società di Gnutti (ex Telecom Italia).

Oggi si sono registrati anche importanti novità sul fronte SAI-Fondiaria-Toro.

Sul Nuovo Mercato Tiscali ha segnato un calo inferiore al punto percentuale.