Piazza Affari ha chiuso la seduta non lontano dalle quote della vigilia, ma pur sempre in area negativa. Il rialzo modesto fatto segnare nelle prime ore della seduta, è stato infatti eroso pian piano dopo l’apertura in negativo di Wall Street.
Particolarmente sotto pressione la New Economy, del resto, in flessione anche nel resto d’Europa.
“E’ stata un’apertura di settimana sotto tono – ha commentato a Wall Street Italia un trader di una Sim italiana che preferisce rimanere anonimo – con volumi molto bassi intorno all’€1,6 miliardi. Temi veri non ce ne sono stati, solo piccole speculazioni”.
Il Mibtel alla fine ha segnato un rialzo dello 0,13% a 27.368 punti, il Mib30 dello 0,14% a 38.662 punti, il Midex è invece negativo per lo 0,27% a 31.617 punti, mentre più ampia è la perdita del Numtel, che lascia l’1% a 3.383 punti.
Tra i titoli più attivi e che anzi hanno dato il loro contributo alla tenuta di Piazza Affari, ci sono i telefonici che dopo una partenza fiacca hanno cominciato a salire, sia pure senza particolari motivazioni, per poi rallentare sulla debolezza generale. Unicamente, stanno approfittando del momento di debolezza dei tecnologici. Olivetti (-0,14% a €2,16) e Telecom Italia (+0,21% a €10,97) in crescita durante tutta la seduta, mentre TIM (-0,69% a €6,65) ha ceduto ai ribassi. SULL’ARGOMENTO VEDI ANCHE:
Piazza Affari: Telecom Italia, occhio all’assemblea e anche Piazza Affari: telefonici sostengono il listino)
Nella galassia di Roberto Colaninno in crescita anche Seat Pagine Gialle (+1,55% a €1,177): “Su Seat gli scambi sono quasi tutti degli arbitraggisti – aggiunge il trader – che iniziano a vendere Eniro e a comprare Seat, anche se è difficile capire come ragionano e in che tempi. Qualcuno inizia a pensare che Pellicioli possa anche lasciar perdere, soprattutto dopo i ripetuti rifiuti di Telia”.
Più in generale il comparto editoriale è risultato contrastato. L’Espresso (-3,73% a €4,91) ha chiuso infatti in ribasso così come Mediaset (-2,12% a €11,06). Oggi la televisione del gruppo Fininvest ha raggiunto un accordo di collaborazione con Class Editori (+0,27% a €8,820) per lo sviluppo comune di servizi interattivi nel campo della televisione. “E’ andato molto bene proprio Class – commenta l’operatore – che si è avvantaggiato dell’ultimo accordo per ritirare un po’ sù le proprie quotazioni”.
Al centro dell’attenzione c’è Banca di Roma (-2,6% a €4,08), che prosegue nel suo ribasso fino ai minimi dell’anno. Il titolo è sotto pressione dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Carlo Salvatori. (Vedi anche sezione RUMORS che trovate sul menu in cima alla pagina). Da Torino, San Paolo Imi (-1,35% a €15,58) ha escluso un avvicinamento all’istituto romano, sul quale invece avevano ripreso a scommettere voci di mercato.
“Le dimissioni di Salvatori sono state improvvise e inattese – aggiunge il trader – e danno anche l’idea del valore dell’Istituto. Sicuramente la convivenza con Geronzi non deve essere stata facile. Sulle ipotesi che la San Paolo si fonda con l’Istituto capitolino bisognerebbe chiedere al Governatore Antonio Fazio, ma non la credo fattibile nel breve e con questo clima”.
In rialzo invece IntesaBci (+0,43% a €4,23) e Unicredito (+1,67% a €5,3): “Anche qui si specula su un possibile apparentamento – aggiunge il trader – mi pare ancora più difficile, anche per il blocco imposto da Fazio”.
Debole Bipop Carire (-1,07% a €4,51): sul mercato continuano a girare voci di interessamento da parte di un gruppo straniero.
Tra gli industriali, in calo STMicroelectronics (-1,95% a €44,2) e la controllante Finmeccanica (-1,62% a €1,153), nonostante il rating positivo che le è stato assegnato oggi (Vedi Piazza Affari: Upgrading e Downgrading/3).
Ha chiuso sui minimi della seduta la cassaforte della famiglia Agnelli, Ifil (-1,15% a €7,58), malgrado una buona partenza in denaro. (Vedi Ifil: più che una holding una cassaforte).
In rialzo gli energetici sulla scia del prezzo del petrolio in aumento. In nero chiudono ENI (+1,08% a €7,8), Edison (+0,79% a €11,02) ed Enel (+0,73% a €3,74).
Tra gli altri titoli, in calo quello della A.S. Roma (-1,92% a €6,37) sulla scia della delusione per la partita di ieri che non le ha permesso di chiudere il discorso campionato con una giornata di anticipo (Vedi Piazza Affari: Roma in picchiata, voci di vendita)
Forti volumi su Cementir (-1,73% a €1,88) che oggi ha annunciato di aver rilevato il controllo della Cimentas a.s., settima societa’ cementiera turca quotata a Istanbul, per $232,4 milioni.
Sul Nuovo Mercato ha perso terreno Vitaminic (-5,08% a €26,7) dopo l’acquisto di Peoplesound (Vedi Le note stonate di Vitaminic).
In calo anche Tiscali (-2,83% a €13,2), e I.Net (-4,29% a €155), per prese di profitto. (Vedi Piazza Affari: Tiscali, il mercato vende e Intervista: I.Net alla conquista dell’Europa)
In rialzo EPlanet (+3,01% a €18,5) sull’alternarsi di voci relative all’arrivo del nuovo socio.