Piazza Affari ha chiuso la settimana con gli indici in positivo, sulla scia del rialzo dei mercati americani, che marciano con il segno più.
Il listino italiano si è mosso in linea con gli altri europei, dove la triade dei titoli tecnologici, media e telefonici, ha puntellato le quotazioni.
Il mercato è stato sostenuto anche dalla spinta dei gestori che vogliono sostenere il mercato in vista dei rendiconti trimestrali, attesi per la fine del mese. Oggi infatti scade il primo semestre e nelle sale operative hanno segnalato operazioni da parte dei fondi per riportare in alto le quotazioni di quei titoli che più di altri hanno subito il sentiment negativo dei mercati.
Il Mibtel è cresciuto dello 0,49% a 26.137 punti, il Mib30 dello 0,16% a 37.071 punti, il Midex dell’1,83%, il Numtel dell’1,97% a 2.848 punti.
La borsa italiana oggi ha presentato anche temi tutti suoi, come quelli che riguardano Olivetti o quelli che interessano Montedison. Su questi due filoni si è accentrata l’attenzione degli investitori.
Olivetti (+1,55% a €2,090) è salita sulle attese di svolte importanti nel suo assetto societario. Oggi oltre tutto si è tenuto l’incontro dei soci della Bell, la finanziaria lussemburghese che controlla la holding di Ivrea. Sull’entità dell’aumento di capitale e l’ingresso di uno o più soci a difesa del gruppo Colaninno non c’è chiarezza determinando le condizioni più favorevoli per la speculazione. (Vedi Piazza Affari: i telefonici scaldano i motori e anche RUMORS che trovate sul menu in cima alla pagina).
Come in Europa è cresciuto tutto il comparto delle tlc, come dimostrano i rialzi di Telecom Italia (+1,62% a €10,6) e Ericsson (+13,8% a €26,79).
L‘altro grande tema della giornata ha riguardato Montedison, sospesa per la terza volta sul finire di seduta a quota €3,350 (+9,91%), che è salita con fortissimi volumi sulle indiscrezioni di una possibile offerta pubblica di acquisto da parte di Fiat (-2,78% a €23,1).
Dopo la smentita fatta stamane in cui Fiat ha dichiarato che “al momento non esiste alcun fatto rilevante da comunicare”, è arrivata, sul finire della seduta, la notizia che la società torinese e i francesi di EDF hanno preparato un’offerta pubblica d’acquisto ostile sulla Montedison. L’operazione sarebbe, secondo le prime informazioni, appoggiata finanziariamente dalla Deutsche Bank e godrebbe già dell’accordo delle tre banche (Banca di Roma, San Paolo-Imi e IntesaBci) che detengono oltre il 13% del capitale di Piazzetta Bossi. Quest’ultima indiscrezione non è stata commentata dal quartiere generale del Lingotto, ma nemmeno smentita.
Intanto gli analisti fanno i conti di quanto potrebbe valere un’opa su Montedison e a cascata su Edison (+3,92% a €10,830). Secondo l’ufficio studi di una primaria sim, il valore complessivo potrebbe aggirarsi intorno ai €10 miliardi attribuendo un premio del 20% alle attuali quotazioni di Montedison e del 50% su Edison. Dal calcolo è esclusa invece Fondiaria.
(SULL’ARGOMENTO VEDI ANCHE:
Piazza Affari: Opa ostile su Montedison e anche Piazza Affari: Montedison rientra a +8,6% e Piazza Affari: stop a Montedison, opa Fiat?)
Gli operatori, in ogni caso, tra voci e smentite si aspettano a breve una scalata della holding che detiene tra l’altro il controllo della Edison, il vero gioiello per cui si sta combattendo la battaglia.
La discesa in campo di Fiat al fianco dei francesi di Edf, dicono nelle sale operative, dimostra la difficoltà di Mediobanca (+3,57% a €12,620) a svolgere il ruolo di regista della finanza italiana che le è stato proprio sino alla scomparsa di Enrico Cuccia. Il calo di peso della merchant bank milanese alimenta le tesi di un possibile sfascio della galassia capitanata al momento da Vincenzo Maranghi e anche per questo titoli, come Generali (+0,91% a €35,5), hanno guadagnato decisamente terreno.
In forte rialzo gli editoriali con L’Espresso (+4,87% a €4,460) e Mondadori (+3,75% a €8,410) in testa. Debole, ma con alti volumi, Seat Pagine Gialle (-1,86% a €1,215).
Buon passo anche per STMicroelectronics (+3,17% a €39,65), sulla scia della ripresa del settore tecnologico in Europa e negli USA.
Chiusura di settimana in denaro per Bipop Carire (+1,05% a €4,44) che gode ancora delle voci che interessano la vendita della controllata Azimut. (Vedi anche Piazza Affari: Vecchi rumor sostengono Bipop Carire)
Nel comparto del risparmio gestito, hanno chiuso invece senza scossoni Mediolanum (-0,49% a €11,9) e Fideuram (-1,41% a €11,22).
Sul Nuovo Mercato ha perso quota Freedomland (-4,43% a €17,23), che non convince nel giorno in cui si riunisce il consiglio di amministrazione per decidere del piano di salvataggio dell’azienda (Vedi Freedomland: una società da vendere?).
Stabile invece Gandalf (+1,01% a €36,150) dopo il calo delle scorse sedute, mentre Eplanet è rimasta sospesa sulla scia delle novità che la riguardano. (Vedi Nuovo Mercato: Eplanet sospesa, entra Sirti
)
Tiscali (+0,03% a €9,99) si è fermata lontana dai massimi, non molto lontano dalle soglie della vigilia, ma con forti volumi che tengono il titolo sardo al centro degli interessi degli investitori. Sul titolo restano però le perplessità degli analisti. (Vedi anche Piazza Affari: Tiscali, un destino a €6)
(verifica quotazioni indici aggiornate IN TEMPO REALE in prima pagina)