(Teleborsa) – La borsa milanese archivia la sessione in netto calo e sui minimi intraday, zavorrata dalle vendite sul comparto bancario e poco aiutata nel pomeriggio dall’andamento negativo di Wall Street. Il nulla di fatto in materia di tassi da parte della Fed e alcune trimestrali deludenti hanno messo di malumore la borsa più grande del mondo in una sessione avara di spunti macroeconomici. Va comunque rilevato che la Federal Reserve si è detta pronta ad intervenire con operazioni di quantitative easing qualora l’outlook dovesse peggiorare, ma questo non ha aumentato la propensione all’acquisto degli investitori, che speravano in una view più ottimista sul futuro. Non esaltante l’unico dato macro presente oggi in agenda. Gli ordini all’industria della Zona Euro sono infatti scesi del 2,4%. Sul valutario la moneta unica prosegue sostenuta nei confronti del dollaro a 1,3380 usd, dopo essersi spinta oltre gli 1,34 usd. L’aumento delle scorte di greggio in USA non giova al Light Crude, che scende a 74,5 dollari al barile, mentre tra le altre commodities l’oro è sempre più richiesto e aggiorna nuovi massimi storici sopra i 1.295 dollari l’oncia, avviandosi a passo spedito oltre i 1.300 dollari. L’indice Ftse All Share termina con un calo dell’1,69% a 20.942 punti, il Ftse Mib dell’1,81% a quota 20.365 punti. Banche ancora prime attrici sul paniere principale, con Unicredit che finisce in fondo alla classifica con un calo di oltre 4 punti percentuali, sempre più provata dalle dimissioni improvvise dell’AD Alessandro Profumo. E mentre si scommette sul successore, continuano a circolare report di stampa al vetriolo sul risiko bancario che potrebbe scaturire dopo la partenza dell’AD di Piazza Cordusio. In deciso calo anche il Banco Popolare, che ha annunciato di aver completato il closing con la Fondazione Cassa Risparmio Lucca, e MPS oggi vittima di un taglio di rating da parte di Fitch. In netta controtendenza Mediobanca che ridistibuirà il dividendo grazie al buon andamento del bilancio annuale. Da sottolineare inoltre che il titolo è al centro di rumors che riprendono la questione di una possibile fusione con Generali Assicurazioni. Secondo le voci di stampa, inoltre, l’operazione potrebbe interessare in un secondo momento anche Mediolanum, che si infiamma terminando con un vantaggio di oltre 4,5 punti percentuali. In una nota, Palazzo Chigi ha comunque smentito ogni voce che parla di un asse Berlusconi-Geronzi dietro alla partenza di Profumo e alla conseguente strada spianata ad operazioni tra Mediobanca ed altri istituti. Ottima A2A nel giorno della riunione del Consiglio di Sorveglianza. Colpo di coda di Fiat che riesce a chiudere in verde. Anche il Lingotto è stato oggi oggetto di rumors di stampa che la vedevano nel mirino di Daimler, che però ha prontamente smentito. Sull’ampio si distingue Coin. Il Gruppo ha annunciato per il primo semestre vendite ed utili in aumento confemando che l’azionista di controllo Tintoretto sta studiando alternative strategiche per la valorizzazione della propria partecipazione.