Piazza Affari non si è salvata dall’ondata di vendite che ha investito i mercati azionari mondiali dopo gli allarmi utili lanciati dalle aziende tecnologiche. L’ultimo profit warning in ordine di tempo è dell’americana Emc, attiva nella gestione dati (Vedi Wall Street: anche Emc lancia profit warning).
Gli indici si sono fermati sui minimi che sono stati raggiunti dopo l’avvio dei mercati americani che hanno visto Nasdaq e Dow Jones prendere la via dei ribassi sin dall’apertura.
“E’ stata una seduta estremamente negativa – commenta un trader a Wall Street Italia – condizionata dall’ennesima pioggia di profit warning. Il rallentamento economico è un fatto in Europa come negli USA e in Asia e il peggio è che non si vedono motivi validi per una rotazione dei mercati in positivo”.
Il Mibtel ha segnato un calo del 2,05% a 25.894 punti, il Mib30 ha chiuso a -2,21% a 36.704, il Midex a -1,49% a 29.046, il Numtel a -2,78% a 2.653 punti.
Particolarmente pesante il comparto dei tecnologici che in Italia è rappresentato da STMicroelectronics (-6% a €34,6). Il settore ha sofferto anche per la notizia che Deutsche Bank intende tagliare gli investimenti nel settore Internet del 60% quest’anno.
Tra i titoli che si stanno muovendo di più, in positivo o in negativo, c’è Hdp (-9,73% a €4,49). Dopo la smentita di Fiat (-2,44% a €25,6) e Pirelli (-0,57% a €3,32) di un’imminente offerta pubblica di acquisto sul titolo, questo ha preso a scendere.“E’ finita la speculazione su Hdp, si torna ai livelli prossimi al suo NAV, cioè Net Asset Value – ha detto a Wall Street Italia Antonio Federico, di Dresdner Kleinwort Wasserstein Albertini Sim – per quanto riguarda Hdp la battaglia fra gli Agnelli e Mediobanca è destinata a giocarsi negli studi degli avvocati”.
Questo principio è stato confermato nel corso della mattinata anche da Christian Merle, amministratore delegato di Banca IntesaBci (-2,30% a €4,04), azionista di Hdp, il quale ha aggiunto di non aver chiesto di uscire dal patto, ma “solo di ridiscutere la corporate governance”.
Tra tutti i titoli che sono interessati alla battaglia in atto tra gli Agnelli e Mediobanca (-2,82% a €13,350), solo Montedison (+1,14% a €3,02), Edison (+0,14% a €11,58) e Generali (+0,16% a €37,65) hanno chiuso in rialzo. (Vedi Terremoto a Piazza Affari). Oggi Unicredito (-1,07% a €4,810) ha smentito l’ipotesi di una scalata a Mediobanca (Vedi Mediobanca/Fiat: Unicredito smentisce scalata e anche Piazza Affari: Generali in calo?)
In ribasso figura Fiat (-2,44% a €25,6).
Oggi l’amministratore delegato di Fiat, Paolo Cantarella, ha chiarito che non ci sono all’orizzonte nuovi azionisti in Italenergia, la società controllata e partecipata dai francesi di Edf che ha lanciato l’offerta ostile su Montedison. Oggi il vertice del gruppo torinese ha smentito le voci che indicano la possibilità di cedere il settore auto (Vedi Fiat-Montedison: Fresco, rimaniamo nelle auto)
Nel gioco dei nuovi schieramenti che vanno definendosi (Vedi Finanza italiana: il salotto buono non c’è più), tornano ad accendersi i riflettori su Marco Tronchetti Provera e la sua Pirelli, che voci di mercato danno interessata a Olivetti o a Hdp.
Tronchetti Provera ha smentito di voler entrare in Bell, la finanziaria lussemburghese azionista di riferimento di Olivetti: “ci attribuiscono di tutto perche’ abbiamo una grande liquidità”, ha tagliato corto. (Vedi Olivetti: Pirelli smentisce interesse per Bell)
Dopo questa affermazione il titolo Olivetti (-2,87% a €2,13) ha iniziato a perdere quota per chiudere in rosso con oltre 130 milioni di pezzi. “Certo ci sono acquisti atipici che fanno pensare a un rastrellamento in corso – ha commentato un trader di una primaria Sim – ma chi ci possa essere dietro e con quale scopo è difficile dirlo”.
Al di là delle speculazioni, il momento brutto dei telefonici si riverbera anche su Telecom Italia (-4,67% a €10,15) e su TIM (-4,85% a €5,79). Il titolo di telefonia mobile sta subendo i contracolpi della fusione tra Dresdner e Allianz, su cui l’Antitrust europeo vuole vederci bene. Il mancato matrimonio non consentirebbe a TIM di entrare nell’indice EuroStoox50 usato da molti come benchmark di riferimento. (Vedi Piazza Affari: TIM giù, si allontana l’EuroStoxx50)
Seduta pesante per il risparmio gestito e in particolare per Fideuram (-5,63% a €10,910), che sconta le prese di beneficio dopo settimane di rialzi (Vedi Piazza Affari; Fideuram in profondo rosso).
In calo i media, con le perdite maggiori per L’Espresso (-4,4% a €4,360) e Mediaset (-4,28% a €9,65).
Sul Nuovo Mercato Freedomland (+1,62% a €16,61) è cresciuto sulla speculazione di un interesse di Finmatica (+0,94% a €16,04) per la società di Internet-tv (Vedi Nuovo Mercato: Freedomland rimbalza a +4,19%).
Tiscali (-2,58% a €8,53) ha chiuso pesante anche nella seduta odierna.
La matricola Campari (-4,68% a €29,55) dopo un avvio in leggera crescita a preso la via del ribasso sulla scia del calo generale (Vedi Piazza Affari: Campari debutta in rialzo).