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PIAZZA AFFARI CHIUDE NEGATIVA. BRILLA ENI

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Milano ha chiuso in territorio negativo una seduta con pochi spunti operativi e vissuta sulla scia degli umori americani. Le attese oggi erano per due dati macroeconomici statunitensi e le reazioni di Piazza Affari sono state speculari a Wall Street che ha ben reagito al dato sulla disoccupazione, ma non alla statistica relativa all’indice degli ordini d’acquisto (NAPM) rivelatasi al di sotto delle aspettative. (Vedi anche Wall Street reagisce male al NAPM)

“E’ stata una seduta uguale alle altre – commenta un operatore di una Sim italiana che preferisce rimanere anonimo in accordo con la politica aziendale – e non ho visto liquidità nuova”.

“Temi non ce ne sono e quelli nuovi si esauriscono in due giorni. Di fatto il mercato è in mano ai trader e agli arbitraggisti”, conclude l’operatore.

Il Mibtel ha ceduto lo 0,63% a 27.261 punti, il Mib30 lo 0,87% a 38.534, mentre il Midex ha recuperato sul finale fermandosi a +0,19 a 31.638. In calo anche il Nuovo Mercato il cui Numtel ha segnato -0,77% a 3.477 punti.

Hanno pesato le vendite su Seat Pagine Gialle (-7,69% a €1,20) con oltre 168 milioni di scambi. Per l’editoriale torinese si è trattato di prese di profitto dopo il rimbalzo di ieri, ma anche di una bocciatura del mercato alle ipotesi di proseguire nell’offerta sulla svedese Eniro dopo il no di ieri da parte del maggiore azionista Telia. Nelle sale operative hanno però notato come gran parte del movimento sia legato agli arbitraggi con chi approfitta del momento per chiudere le posizioni e chi invece continua scommettere sulla scalata ad ogni costo di Seat sulla società svedese. (Vedi anche Piazza Affari:Seat in mano agli arbitraggisti e anche Piazza Affari affondata da Seat e tlc)

In difficoltà anche i telefonici sulla scia di quanto sta avvenendo a livello settoriale in tutta Europa dopo la nuova richiesta di soldi da parte della olandese KPN per ricoprire i debiti. Cosi’ Olivetti (-1,75% a €2,135), Telecom (-2,15% a €10,96) e TIM (-1,52% a €6,74) sono stati tra i più scambiati e tra i “più bastonati” ha commentato un operatore.

Malgrado una partenza in rosso, Pirelli (+0,77% a €3,54) ha chiuso in positivo dopo le indiscrezioni, poi smentite, che sia pronta una proposta per acquisire Lucent. (Vedi anche Piazza Affari: Pirelli sconta ipotesi Lucent)

Tra i tecnologici ha bruciato denaro STMicroelectronics (-2,42% a €40,8) dopo l’annuncio della riduzione degli investimenti. Il titolo prosegue nella discesa che lo sta allontanando dai massimi di maggio, toccati a €48,03. (Vedi anche Piazza Affari: STM non segue la corsa di Novellus)

Breve fiammata nel pomeriggio per i titoli del risparmio gestito che sono rimbalzati dopo la pubblicazione del dato positivo della disoccupazione statunitense. La statistica meno confortante sul Napm poco dopo ha però gettato acqua sul fuoco delle speculazioni settoriali. Alla fine hanno chiuso in rosso Mediolanum (-2,1% a €12,48) e Fideuram (-2,46% a €12,09), mentre Bipop Carire (-0,05% a €4,42) non lontano dalle quote della vigilia. (Vedi anche Piazza Affari recupera con il risparmio gestito)

In ribasso anche molti titoli del Nuovo Mercato dove pesa Tiscali (-1,36% a €13,73) su cui sta influendo la scadenza del lock up dell’operazione Liberty Surf. (Vedi anche Piazza Affari: Gli spunti sul Nuovo Mercato)

Tra le poche note positive della giornata il rialzo dei titoli energetici e in particolare di ENI (+1,66% a €7,71). Oggi l’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio record del 2000, ma non ha proposto nessun dividendo straordinario come auspicato da alcuni operatori. Nelle sale operative il sentiment sul titolo rimane positivo. (Vedi anche Piazza Affari: ENI cresce di valore e di volumi)